L’asta del 22 settembre, una raccolta arredi e oggetti di gusto, non banali e soprattutto di qualità ineccepibile, replica il successo della vendita dello scorso gennaio quando Pandolfini ritornò, da protagonista, nel mondo del Design e delle Arti Decorative del ‘900; e quasi in replica sono anche i numeri che parlano di un 67% di lotti venduti e di un incremento del monte stime pari al 121%.
Buona la presenza in sala ma soprattutto, visto il periodo, assai attiva la partecipazione tramite le piattaforme LIVE e i telefoni, due mezzi che hanno consentito la partecipazione a molti compratori internazionali, in particolare francesi, svizzeri, americani e cinesi.
Venendo alla cronaca si deve con piacere prendere atto che ancora una volta Gio Ponti ha primeggiato, suo infatti il top lot unitamente a diversi altri lotti aggiudicati. L’elegante COPPIA DI CASSETTONI dalle linee eleganti e raffinate, in legno intagliato e lastronato con piedi in ottone, datata al 1955 circa, ha corso una gara molto combattuta tra diversi telefoni fino a chiudere a 87.500 euro (lotto 70).
Come Ponti, anche Ettore Sottsass era presente in catalogo con un buon numero di lotti che hanno incontrato il favore dei collezionisti, su tutti spicca il VASO in ceramica smaltata con decori impressi, uno dei suoi primi in assoluto che realizzò nel ’57 con Aldo Londi, che è stato oggetto di una bella disputa e che è passato di mano a 18.750 euro (lotto 167).
Analizzando le aggiudicazioni colpisce una ricorrenza: l’abbinata grande firma e tavolo, in questa vendita assolutamente vincente. Tra le migliori aggiudicazioni troviamo, infatti, un TAVOLO con piano ovale in legno e gambe a cono svasate in rame, disegnato da Angelo Mangiarotti nel 1960 circa, che è passato di mano a 15.000 euro (lotto 40); il TAVOLO elegante e dalle linee pulite, in legno e metallo, che Leonardo Savioli ha disegnato per un appartamento dell’iconica casa di via Piagentina a Firenze che ha più che raddoppiato la stima chiudendo la gara a 16.250 euro (lotto 123); medesima aggiudicazione anche per il TAVOLO MODELLO DOGE con struttura in metallo e piano in vetro disegnato da Carlo Scarpa e prodotto nel 1970.
Restando nell’ambito degli arredi molte erano anche le sedute, bene i grandi gruppi di sedie e bene anche gli imbottiti degli anni ’60 e ’70, ma su tutti ci piace ricordare la bella COPPIA DI POLTRONE di Eugenio Quarti in radica con intarsi in metallo, rivestita con una splendido velluto a motivi floreali, peculiari all’Art Nouveau, che è stata battuta a 6.250 euro (lotto 163).
Molto ben rappresentata anche l’illuminazione, oltre ai diversi modelli prodotti dalle più importanti aziende del settore, veniva presentato un inedito LAMPADARIO, con struttura in metallo e pendenti in vetro nelle sfumature dell’ambra, realizzato intorno al 1950 dal maestro vetraio Vinicio Vianello, che è stato assai combattuto fino a raddoppiare la richiesta e chiudere a 8.750 euro (lotto 166). Il vetro è protagonista anche di altri due lotti decisamente interessanti, DUE COPPIE di LAMPADE DA TERRA, una in ottone e vetro acidato disegnata da Archimede Seguso e realizzata a Murano nel 1960 circa, che è passata di mano a 5.625 euro (lotto 54), e una di Barovier & Toso prodotta in Italia nel 1960 circa, in ottone e vetro iridescente nei toni dell’ambra che è di un nuovo proprietario a fronte di 5.000 euro (lotto 55). Il catalogo comprendeva anche una gruppo di arredi di design finlandesi, su tutti spiccava il nome di Alvar Aalto del quale ci piace ricordare la vendita per 7.500 euro di una elegantissima LAMPADA MODELLO A809 a tre luci con paralumi in metallo smaltato bianco sorretti una struttura in metallo smaltato nero rivestita in pelle nera (lotto 17).