Tutti venduti i 74 lotti proposti nell’asta a tempo MONTELUPO: MAIOLICHE RINASCIMENTALI, un risultato che premia l’idea del dipartimento di Maioliche e Porcellane di Pandolfini, di dedicare un’asta monografica alla maiolica di Montelupo, una produzione alla quale gli ultimi risultati di vendita e l’interesse del mercato hanno riconosciuto l’importanza e la qualità capaci di sostenere il confronto con le più celebrate manifatture ceramiche rinascimentali, quali ad esempio Urbino, Faenza e Deruta.
Gli oggetti in asta, in gran parte provenienti da un’unica collezione, rappresentavano oltre un secolo di produzione ceramica e testimoniavano la molteplicità di forme e decori di Montelupo.
Su tutti spicca un grande ORCIO DA VINO caratterizzato dalla forma “a fiasco” e dipinto in policromia con un’esuberante decorazione di tralci, pampini e grappoli d’uva, che è stato aggiudicato a 18.900 euro (lotto 41).
L’interesse dei collezionisti per questa tipologia è confortato dall’aggiudicazione per 10.836 euro di una COPPIA DI ORCI, della metà del XVII secolo, dal corpo ovoidale interamente ricoperti di smalto bianco e dipinti sul fronte con un Cristo Risorto che sormonta un cartiglio farmaceutico (lotto 30), dagli 8.064 euro con cui è passato di mano un ORCIOLO, del 1580-1600, con anse a torciglione dipinte in blu mentre l’intera superfice è decorata con il motivo a palmetta persiana ad eccezione del cartiglio con la scritta ZUCHATA, ossia il preparato farmaceutico contenuto (lotto 16), da quella per 5.040 euro di un ORCIOLO della metà del XVI secolo decorato a “palmetta persiana” a circondare un medaglione con un emblema francescano (lotto 31) e un ORCIOLO, 1560-1570, dipinto con un largo motivo “a palmetta persiana” ad eccezione di una porzione occupata da uno scudo affiancato da due arpie con San Giovanni Battista e dal cartiglio con l’iscrizione farmaceutica MITRIDATO.ANDRCO, che è passato di mano a 7.560 euro (lotto 21). Bene anche un VERSATOIO, 1610-1630, con ansa a nastro decorato con un vivace motivo a “girali fogliate” ad eccezione dell’iscrizione apotecaria SY.[O] DACETOSA, che dai 400 euro di partenza ha chiuso a 3.780 euro (lotto 28).
Tra i molti piatti proposti segnaliamo l’aggiudicazione a 5.796 euro di un PIATTO, 1600-1620 circa, dipinto in policromia con uno spadaccino a cavallo sullo sfondo nel tipico paesaggio con picchi montuosi e un alberello (lotto 9), mentre un altro PIATTO della metà del XVII secolo con il medesimo soggetto è stato aggiudicato a 6.048 euro (lotto 39), e un PIATTO, 1600-1620 circa, decorato con uno spadaccino con entrambe le mani armate ha chiuso la gara a 4.284 euro (lotto 17).
Infine segnaliamo un ALBARELLO, 1580-1600, decorato con il motivo a “palmetta persiana” che è passato dai 600 euro di richiesta ai 4.536 euro con cui ora è in una nuova collezione (lotto 11), e chiudiamo ricordando che in larga misura tutti i lotti dagli albarelli agli orcioli, passando per i piatti e le crespine e una decina di “Arlecchini” sono stati aggiudicati ben sopra le stime per un risultato totale di oltre 155.000 euro.