La raffinatezza della complessità, i vini da collezione protagonisti da pandolfini

Il 9 e il 10 novembre la Casa d’Aste celebra, a Firenze, l’eccellenza vinicola italiana e francese

Torna, il 9 e il 10 novembre, il tanto atteso appuntamento autunnale con i Vini pregiati e da collezione di Pandolfini. Suddivisa in tre sessioni distribuite in due giorni, l’asta – La Raffinatezza della Complessità – presenta in catalogo più di 600 lotti di altissima qualità, conservati nella cantina della Casa d’Aste a Firenze, in Borgo degli Albizi.

Una selezione, quella curata da Pandolfini e il capo dipartimento Francesco Tanzi, che celebra il potere evocativo del vino – la sua complessità di aromi, odori e colori – e la sconfinata varietà che da sempre caratterizza questo mondo. Potente, ma anche delicato ed elegante, il vino – protagonista assoluto dell’asta di novembre – mostra il meglio della sua natura contradditoria, capace di ammaliare attraverso vista, olfatto e gusto.

Ad aprire le due giornate all’insegna dell’eccellenza enologica, una speciale degustazione – riservata a pochi invitati – dedicata a vini e annate di uno dei principali produttori vinicoli toscani, Montevertine. Guidato dal proprietario della storica cantina di Radda in Chianti, Martino Manetti, l’assaggio è abbinato ad un light lunch a cura dell’Enoteca Pinchiorri, e anticipa la prima sessione d’asta interamente dedicata ai tesori del territorio toscano.

In esclusiva per Pandolfini – a sottolineare l’importanza di questo doppio evento – il primo lotto del 9 novembre è una vendita en premier di una bottiglia in formato doppia Magnum 2021 de Le Pergole Torte di Montervertine, in uscita a giugno 2024.

Tra gli altri lotti della regione, in catalogo, anche una Jéroboam di Brunello di Montalcino Case Basse di Gianfranco Soldera del 2004, una 6 litri di Masseto del 2011 e diversi lotti dell’annata 2016 di Le Pergole Torte, tra cui una Mathusalem da 6 litri.

Grande attenzione anche sul Sassicaia Tenuta San Guido, di cui va all’incanto una Magnum della leggendaria annata 1985, conservata nella sua cassetta originale, e – a chiudere la giornata – una verticale composta da 28 bottiglie, di cui una del 1967: un eno-prototipo del celebre vino bolgherese, poi commercializzato dall’annata 1968.

Si concentra, invece, sulle grandi regioni produttrici, sia italiane che francesi, il secondo giorno di asta. Ad inaugurare la prima sessione del 10 novembre sono diversi lotti delle Langhe, con i grandi nomi della zona di Barolo come Gaja, Mascarello, Rinaldi e Giacomo Conterno. È di quest’ultima cantina – considerata tra le massime interpreti del ‘Re dei vini italiani’ – un raro esemplare di doppia Magnum di Barolo Riserva Monfortino del 2004, una vera e propria icona.

Provengono dai territori di Bordeaux, Champagne e Rodano altri lotti straordinari che comprendono – tutte in confezione originale – tre bottiglie Dom Pérignon Lady Gaga Edition – anche rosè – e una Jéroboam di Cristal di Louis Roederer 1999, oltre ad una Magnum di Pétrus del 2015.

Come consuetudine, l’ultima sessione è dedicata alla Borgogna, i cui vini sono i più celebri e ricercati dai collezionisti di tutto il mondo. Quasi 200 i lotti provenienti dai Domaine più blasonati della regione: Liger-Belair, Coche-Dury, l’astro nascente Charles Lachaux, Roumier, Jayer, d’Auveney, Leroy e, con più di 40 lotti, l’immancabile Romanéè Conti.

Con l’appellativo di Unicorn Wine – a evidenziare la rarità della bottiglia – si distingue tra tutti, in quest’ultima fase dell’asta, una bottiglia unica di Musigny del Domaine Georges Roumier annata 2015.