Grande soddisfazione per l’esito dell’asta di ARCHEOLOGIA, battuta il 9 febbraio, che ha registrato l’84% di lotti aggiudicati incassando oltre 700.000 euro, cifra pari al 184% del monte stime e che porta a una media lotto di 3.295 euro. Questa prima asta dell’anno ha visto una grande attività della piattaforma PANDOLFINI LIVE, una forte partecipazione di compratori al telefono e soprattutto una nutrita presenza in sala di compratori e collezionisti, tanto che è stato necessario allestire una seconda sala per ospitare tutti i partecipanti.
Il catalogo, prezioso per il valore e l’eleganza dei 253 lotti presentati suddivisi in due sessioni, una dedicata all’Oriente Mediterraneo esitata in mattinata ed una incentrata sul mondo etrusco, greco e romano, che ha tenuto banco nel pomeriggio. Interessante notare come le percentuali registrate dalle due sezioni siano allineate; un successo quindi corale con un filo conduttore: la qualità.
.Numerosi lotti erano dichiarati d’interesse archeologico particolarmente importante dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza ABAP di Firenze, Pistoia e Prato: in questi casi la notifica è stata vista dai collezionisti non come un “malus” bensì come un “bonus”, una dimostrazione dell’importanza del materiale archeologico proposto in catalogo.
Come ormai nella tradizione delle aste Pandolfini di archeologia, i marmi antichi del mondo romano sono stata la categoria verso cui il pubblico ha dimostrato crescente interesse; tra le aggiudicazioni di maggior prestigio troviamo un grande SARCOFAGO contraddistinto da una ricca decorazione sul fronte con immagine del Buon Pastore, e proveniente dalla Collezione Blanc; opera di elevata qualità artistica è passata di mano per 35.000 euro (lotto 164).
Alla stessa cifra, 35.000 euro, è stata venduta una TESTA di uomo barbuto, del III secolo d.C., che costituisce un’importante testimonianza della ritrattistica di età gallienica (lotto 165). Sempre per 35.000 euro è passata di mano dopo una gara molto combattuta una GRANDE EPIGRAFE del II secolo d.C. (lotto 141).
Un altro RITRATTO romano di III secolo d.C., nel quale si può riconoscere probabilmente un militare di età matura, è ora in una nuova collezione per 17.500 euro (lotto 163). La serie dei ritratti continua con la TESTA DI CARACALLA SU BUSTO CINQUECENTESCO aggiudicato per 18.750 euro: è un busto monumentale su cui è montata una testa si bambino di dimensioni maggiori del vero la cui fisionomia ha consentito di riconoscere il primo tipo iconografico di Caracalla come successore al trono (lotto 153), e con un RITRATTO di un uomo maturo montato su un busto in marmo bianco, realizzato a Roma nel I secolo a.C. cioè nel tardo periodo repubblicano, che è stata aggiudicato a 20.000 euro (lotto 132).
Interessante anche l’aggiudicazione per 10.000 euro di un FRAMMENTO DI ALTORILIEVO raffigurante una figura di uomo con veste e mantello drappeggiati (lotto 124); romano del II secolo d.C. come il precedente anche l’ASCLEPIO che raffigura una figura maschile avvolta in un ampio mantello che è passato di mano a 12.500 euro (lotto 109).
Come di consueto era ampia la sezione dedicata alla ceramica greca, etrusca ed italiota; tra le aggiudicazioni più rilevanti possiamo ricordare un COPPIA DI CRATERI a mascheroni con decorazione policroma realizzati in Puglia nel IV secolo a.C. che sono stati oggetto di grande interesse e di una bella gara chiusasi a 16.500 euro (lotto 128). Medesimo territorio e epoca per due grandi crateri a campana decorati con scene dionisiache che sono stati aggiudicati, ben oltre le stime, rispettivamente a 10.625 euro e 7.500 euro (lotto 166 e 162). Al mondo etrusco appartiene una GRANDE ANFORA realizzata nella produzione a figure nere da una importante officina ceramica dell’Etruria del tardo IVI secolo a.C., è ora in una nuova collezione per 10.625 euro (lotto 89).
Fra il materiale egizio segnaliamo invece una BASE DI STATUA, scolpita in grovacca, proveniente dalla collezione di un medico francese e nota da prima del 1943. Scolpita fra il IV e il I secolo a.C., durante il Periodo Telemaico, l’opera ha più che triplicato la stima chiudendo una bella competizione a 12.500 euro (lotto 29).