Il capo dipartimento NFT | Digital Art di Pandolfini, Claudio Francesconi, è stato tra i protagonisti di un’audizione nell’ambito di “Indagine conoscitiva sull’uso dei certificati digitali di unicità (NON FINGIBLE TOKEN – NFT) nell’arte” che si è tenuta lo scorso 5 luglio presso la commissione “Cultura, Scienza e Istruzione” della Camera dei Deputati.
A tutt’oggi la regolamentazione finanziaria e fiscale del settore e la discussione sui vari tipi di diritti sulle opere d’arte sono temi controversi, Francesconi, nel rivolgersi alle cariche istituzionali e agli esperti degli altri aspetti inerenti agli NFT ha raccontato l’approccio di Pandolfini alla commercializzazione degli NFT come metodo di lavoro solido e sicuro, perché ritiene che questo fenomeno non sia solo un fondamentale stravolgimento tecnologico ed espressivo nell’ambito dell’arte, ma anche una rivoluzione creativa, che dimenticando le scorie di un mercato speculativo artificiale fatto di orsetti e bamboline, sgombera la strada a un plotone di nuovi artisti di grande livello creativo e qualitativo.
Un intervento particolarmente interessante che ha stimolato una serie di domande e chiarimenti ai quali Claudio Francesconi ha risposto, sottolineando che un approfondimento generale è auspicabile e che Pandolfini intraprenderà una serie di percorsi informativi ed educativi per introdurre collezionisti a questo nuovo tipo di mercato che si ritiene, nonostante le sue criticità, un ecosistema in piena espansione che in quanto appena nato offre anche delle buone possibilità di investimento in termini di rivalutazione delle opere d’arte.