Oggetti d'arte e sculture: rinasce l'interesse per l'antiquariato di qualità

In questa vendita, come preannunciato dai risultati di grande rilievo della recente asta di Mobili e Arredi del 16 giugno, si è avuta la sensazione che il mondo dell’antico, stia iniziando a rivivere una felice stagione.

I risultati ottenuti confermano una volta di più che le proposte di grande qualità, conservazione e fresche per il mercato, sono atout importanti per mercanti e collezionisti privati, anime di un mercato esigente e molto preparato nel quale la scultura riveste ancora e sempre un settore d’interesse con importanti opportunità.

 

Ricordiamo l’eccellenza di alcune importanti aggiudicazioni dell’asta di Oggetti d’Arte e Sculture, aggiudicazioni degne di un mercato internazionale perché le opere, per loro natura, erano di gusto internazionale come il BUSTO DI MORO, un gesso patinato dalla forte espressività realizzato in Toscana nel corso del XVIII secolo, che ha corso senza sosta fino alla cifra di 125.000 euro (lotto 101). Lo stesso si deve dire per il BUSTO DI IMPERATRICE con testa in porfido rosso e busto in breccia, Roma XVI secolo, che ha polverizzato le stime passando di mano a 77.500 euro (lotto 146), a poco meno, 65.000 euro si è fermata la corsa di un SAN SEBASTIANO in marmo, opere di uno scultore lombardo-ligure attivo agli inizi del Cinquecento (lotto 111). Non ha smentito le attese la rigogliosa GHIRLANDA DI FRUTTA E FIORI di Luca della Robbia “il giovane” che ha chiuso a 52.500 euro (lotto 105).

Un catalogo apprezzato per la sua varietà, della quale si deve dar conto ricordando il PUTTO CON TESCHIO, Roma XVII secolo, realizzato in marmo bianco che è stato aggiudicato a 37.500 euro (lotto 71), la LEONESSA scolpita in pietra serena tra Cinque e Seicento dal toscano Romolo Ferruccio del Tadda che è in una nuova collezione per 23.750 euro (lotto 112), mentre si è arrivati a 30.000 euro per aggiudicare il bronzo BUSTO DI VENERE, Firenze XVIII secolo (lotto 25).

Per le terrecotte segnaliamo il BUSTO DI CLAUDE-ADRIEN HELVÉTIUS realizzato dallo scultore francese Jean-Jacques Caffieri che ha più che raddoppiato la stima chiudendo a 20.000 euro (lotto 142) e la MADONNA COL BAMBINO terracotta dipinta di uno scultore fiorentino prossimo a Luca della Robbia, forse Antonio di Cristoforo, che è stata battuta a 22.500 euro (lotto 104)

In chiusura ricordiamo l’interesse riscosso dall’oreficeria sacra, tra i lotti aggiudicati ricordiamo una Croce astile in lamina di metallo dorato realizzata in Italia Centrale durante il XV secolo che ha triplicato le richieste chiudendo la gara a 13.750 euro (lotto 82).