Oltre 1.600.000 euro: antichi e ottocento sono un punto fermo per il mercato

Due cataloghi per un percorso lungo cinque secoli di pittura ha permesso a Pandolfini di ottenere un altro ottimo risultato: meno di 140 opere di qualità, in ottimo stato conservativo e con impeccabili provenienze, hanno incassato oltre 1.634.000 euro con un incremento sulle stime pre-asta del 136%, numeri che equivalgono a una media lotto di oltre 19.684 euro.

Le aggiudicazioni importanti che hanno contrassegnato entrambi i cataloghi testimoniano come l’attenzione del mondo collezionistico e la tenuta del mercato nazionale e interazionale non sono venuti meno, al contrario la situazione generale ha portato a guardare, come a un punto fermo contro l’incertezza, all’opera storicizzata.

Per un resoconto sul pomeriggio a Palazzo Ramirez-Montalvo partiamo dai dipinti antichi, i primi a passare sotto al martello del battitore, che erano caratterizzati da due nomi di spicco posti idealmente agli estremi cronologici del periodo coperto dal catalogo: si apriva con il Maestro del Giudizio di Paride, l’artista fiorentino del primo Quattrocento che ha il suo name-piece in un desco da parto al Museo del Bargello: pittore estremamente raro era presente con una “anconetta” a tempera e oro su tavola raffigurante la VERGINE IN TRONO CON ANGELI E SANTI, che è stata aggiudicata a 100.000 euro (lotto 24). E si chiudeva nel terzo decennio del Settecento, periodo cui appartiene una veduta romana a olio su tela di Gaspar van Wittel raffigurante il TEVERE CON CASTEL SANT’ANGELO VISTO DA SUD, l’opera inedita e per la prima volta sul mercato: dopo una lunga gara è stata aggiudicata a un compratore collegato telefonicamente per l cifra di  237.500 euro (lotto 52). Una lunga serie di rilanci tra telefoni ha caratterizzato anche l’aggiudicazione di una coppia di vedute di soggetto maltese del XVIII secolo raffiguranti VISTA PANORAMICA DEL PORTO DE LA VALLETTA e PORTO DE LA VALLETTA, MALTA, CON LA FONTANA DI NETTUNO. Passati di mano per 200.000 euro (lotto 62), costituiscono la seconda aggiudicazione per importanza della giornata e ci riportano all’asta di febbraio quando un dipinto di Francesco Noletti conosciuto come “il Maltese” superò i 100mila euro.

Tra i top lot dobbiamo fare un salto al catalogo dell’Ottocento per dare il giusto rilievo all’eccellente risultato ottenuto dalla bellissima STAMPA GIAPPONESE di Oscar Ghiglia, un dipinto a olio su cartone databile allo scorcio del terzo decennio del secolo scorso. Il raffinato omaggio dell’artista toscano alla cultura giapponese che tanto aveva influenzato gli artisti europei di fine Ottocento, è stato lungamente combattuto tra i telefoni fino all’aggiudicazione di 106.250 euro (lotto 138).

Torniamo al Seicento per annotare la vendita di ESTER E ASSUERO del lucchese Pietro Paolini: l’opera che proviene da una antica collezione lucchese dove era pendant di una tela raffigurante Salomone e la regina di Saba, è passata di mano per 100.000 euro (lotto 39). Interessanti anche l’aggiudicazione a oltre tre volte la richiesta, 68.750 euro, del raffinato dipinto di grandi dimensioni SANSONE E DALILA di Palma il Giovane (lotto 23), nonché della CENA IN EMMAUS realizzata da un Artista toscano del XVII secolo che ora è in una nuova collezione per 55.000 euro, il doppio della stima (lotto 18). Per certi versi sorprendente anche l’aggiudicazione di due dipinti del pittore fiammingo Giusto Sustermans coadiuvato dalla bottega, due ritratti ottagonali di uguale misura raffiguranti RITRATTO DI MATTIAS DE’ MEDICI (1613-1667) e una GENTILDONNA DI CASA MEDICI (VITTORIA DELLA ROVERE?), che hanno avuto sorti ben diverse essendo stati aggiudicati rispettivamente a 7.500 e 47.500 euro (lotti 5 e 6).

 

Bene anche la Scuola bolognese del XVI alla quale va ricondotta una SACRA FAMIGLIA CON SAN GIOVANNI BATTISTA E SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA, soggetto molto richiesto nella seconda metà del Cinquecento proprio agli artisti bolognesi, che ha quasi triplicato la cifra di partenza chiudendo a 25.000 euro (lotto 3), e bene anche il “fondo oro” di Scuola fiorentina del XIV secolo raffigurante SANT’ANTONIO ABATE, battuto a 30.000 euro (lotto 4).

 

Passando ai dipinti del XIX secolo l’importante successo di Oscar Ghiglia è completato da una serie di aggiudicazioni interessanti: partiamo da un’opera che ci collega al capitolo degli antichi, un SAN SEBASTIANO CURATO DALLE PIE DONNE di Pietro Benvenuti realizzato a Roma per il marchese Albergotti, che è stato aggiudicato a 16.875 euro (lotto 83), per proseguire con un’eccellente opera macchiaiola di Silvestro Lega, RITRATTO DI DONNA, soggetto che riveste un ruolo importante nella maturità dell’artista, che è passato di mano per  11.875 euro (lotto 95).

Per la pittura toscana ricordiamo RITRATTO DI SIGNORA, una giovane e bella donna ritratta in posa enfatica dal raffinato artista toscano Umberto Brunelleschi, che è passato di mano per 13.750 euro (lotto 131), mentre per le sculture segnaliamo l’aggiudicazione a 13.750 euro di una rara opera di Carlo Bonomi, ECCE MATER (lotto 139).

Combattuta è stata la gara della vivida CAMPAGNA SICILIANA IN UN GIORNO DI PIOGGIA dalla quale sembra davvero emanarsi il profumo della campagna piovosa, realizzata da Francesco Lojacono, il più grande paesaggista siciliano, che ha chiuso a più del doppio della richiesta a 13.230 euro (lotto 108), e diverse volte la stima sono anche i 17.500 euro con cui ora è in una nuova collezione la VEDUTA DELLA LAGUNA VENEZIANA di Guglielmo Ciardi (lotto 116).

Chiudiamo segnalando che la bella VEDUTA DI FIRENZE DALL'ARNO di Giovanni Signorini, posta in asta grazie alla generosità di un anonimo venditore che ha scelto di devolvere il ricavato a FILE - Fondazione Italiana di Leniterapia, è stata acquistata per 12.500 euro (lotto 82).