La Settimana dell’Arte di Pandolfini, con le aste battute il 29, 30, 31 maggio e 1 giugno, si chiude con successo. Nell’insieme le vendite hanno totalizzato oltre 3 milioni di euro con ottimi numeri assoluti e buone percentuali sia in rapporto ai lotti venduti sia per valore, confermando il solido posizionamento della casa d’aste sul mercato europeo ed internazionale.
Ancora una volta vanno sottolineatati i 5.457 euro della media lotto, decisamente elevata e specchio dell’alta qualità dei lotti venduti.
29 maggio – AUTO CLASSICHE
Apriamo la cronaca di questa settimana d’arte e aste con il 29 maggio quando a Villa La Massa sono state proposte le AUTO CLASSICHE. Top lot della vendita è sta la BMW 327/28 del 1938 che ha chiuso una vivace competizione a 229.280 euro (lotto 22). Questa vettura, definita una BMW “M” ante litteram, è una grande cabriolet prodotta in pochissime unità che unisce il potente motore della 328 alla lussuosa carrozzeria della 327, una versione ibrida dei due modelli nata per quei clienti che volevano unire lusso e sportività.
Ricordiamo ancora i 30.953 euro con cui è passata di mano una FERRARI MONDIAL del 1988 (lotto 4) e i 25.221 euro con cui è entrata in una nuova collezione la MERCEDES BENZ 450 SEL 6.9 del 1975, considerata la più performante berlina della Casa tedesca (lotto 10).
Ci piace ancora ricordare il successo di una splendida FIAT TOPOLINO del 1944 che ha raddoppiato la stima di partenza chiudendo la gara a 22.928 euro (lotto 31).
Una serie di aggiudicazioni che spaziano delle grandi stelle a piccoli gioielli, tutte auto che brillano per l’eccellenza del loro stato e non solo dello status che rappresentano. In un mercato per molti versi difficile è stata premiata la costruzione di una catalogo fresco, dove assieme alla rarità del modello si è data particolare importanza alla novità dell’auto proposta, auto che molto spesso sono state custodite ed utilizzate privatamente, lontane dai circuiti dei saloni e dal mercato.
Con questa vendita Pandolfini consolida la sua posizione nell’ambito del settore delle auto d’epoca in Italia, il capo dipartimento Marco Makaus, che da quest’anno si giova della collaborazione di Luca Gambarini, ha dichiarato: “Sono molto soddisfatto del risultato ottenuto in questo momento di riflessione del mercato, che ha premiato la ricerca della qualità e del corretto posizionamento delle valutazioni”.
30 maggio – GIOIELLI e OROLOGI
Il giorno seguente, 30 maggio, Pandolfini apre le vendite di Palazzo Ramirez-Montalvo con i GIOIELLI, un catalogo vario per tipologie e per valori che alla luce delle aggiudicazioni permette di affermare come le scelte della sua formulazione siano state in linea con le tendenze del mercato internazionale e del collezionismo più esigente.
Come era nelle aspettative top lot della vendita si è rivelato un gioiello con diamanti, questi infatti, assieme alle pietre di colore importanti, e su tutti gli zaffiri, sono risultati essere i più richiesti suscitando grande interesse nei compratori presenti in sala, attivi sulla piattaforma PANDOLFINI LIVE e collegati telefonicamente.
Top lot, quindi, un elegantissimo PAIO DI ORECCHINI dei primi anni del ‘900 che montavano, in argento, due diamanti taglio antico per complessivi 14 ct, aggiudicati per 137.200 euro (lotto 321), mentre erano 6.08 i ct del diamante taglio ottagonale montato su un ANELLO in platino che è passato di mano per 58.750 euro (lotto 263), e 6 ct circa quelli del diamante taglio vecchio montato su un ANELLO in oro bianco aggiudicato a 28.750 euro (lotto 35).
Ha acceso l’interesse anche un BRACCIALE costituito da due file di diamanti taglio a goccia montati in platino che ha chiuso la gara a 47.500 euro (lotto 217), ugualmente hanno attratto l’attenzione una SPILLA in platino e diamanti taglio navette a forma di elegante foglia che è stata battuta per 25.000 euro (lotto 274).
Lo stesso interesse è stato dimostrato per le pietre da investimento, esempio ne sono l’aggiudicazione per 21.250 euro del DIAMANTE taglio brillante di 3 ct in astuccio con certificato (lotto 206) e quella per 36.250 euro del DIAMANTE taglio brillante di 4.35 ct (lotto 156).
Unisce l’interesse per diamanti e pietre di colore l’ANELLO in oro e platino che montava al centro di una serie di brillanti taglio navette uno zaffiro taglio cuscino di 9.70 ct, che è stato aggiudicato dopo un’accesa competizione per 67.750 euro (lotto 279); va ricordato anche un ANELLO con zaffiro di Ceylon taglio cuscino affiancato da diamanti taglio vecchio che ha triplicato la stima chiudendo a 30.000 euro (lotto 48). Ancora parlando di diamanti e pietre di colore non si può dimenticare l’aggiudicazione per 55.000 euro della PARURE in diamanti e zaffiri di Ceylon composta da anello, orecchini e collier (lotto 256).
Non è una pietra di colore ma è un esemplare assai raro la bella grande perla naturale grigia con sfumature tendenti al rosa montata tra due coppie di diamanti al centro di un ANELLO che ha chiuso a 90.000 euro, aumentando in modo considerevole il valore iniziale, una lunga e combattuta gara tra diversi compratori collegati telefonicamente e presenti in sala (lotto 328)
Sempre ricercati i monili delle grandi firme della gioielleria internazionale, non a caso i primi lotti tutti della Maison Cartier sono stati aggiudicati con buoni risultati, come molto bene ha fatto un ANELLO di Faraone che montava in oro giallo e bianco un bel diamante taglio brillante di circa 6ct, aggiudicato per 32.500 euro (lotto 186). Grande interesse per l’ANELLO di Bulgari che, non a caso, montava in platino un grande e bello zaffiro di ottagonale di Ceylon affiancato da due diamanti taglio trapezio che è passato di mano per 33.750 euro (lotto 218).
Il gioiello d'epoca conta su un collezionismo molto attento ed esigente che risponde con interesse alle proposte più interessanti e “fresche” come la COPPIA DI CLIPS in argento e oro con punzoni francesi della fine del XVIII secolo, proveniente da una famiglia austroungarica, che è stata aggiudicata a 22.500 euro (lotto 229). Grande interesse anche per un elegante COLLIER Decò in oro, argento, zaffiri e diamanti degli inizi del XIX secolo, che ha raddoppiato la stima chiudendo a 8.125 euro (lotto 211), mentre è passata di mano per 10.000 euro la SPILLA in diamanti della metà del XIX secolo (lotto 220).
In chiusura Cesare Bianchi, capo dipartimento, ha commentato: “Siamo certamente contenti dell’ottimo risultato che hanno avuto alcuni dei lotti più importanti e comunque soddisfatti dal risultato di oggetti da considerarsi puro collezionismo che hanno avuto un riscontro interessante. Nell’insieme i risultati fotografano in pieno l'andamento internazionale del mercato sempre alla ricerca di esemplari molto rari e così interessanti da compiere in sede di vendita degli exploit che a volte sono imprevedibili anche per gli addetti ai lavori”.
Il pomeriggio del 30 maggio si è chiuso con l’asta di OROLOGI che anche questa volta ha visto l’attenzione concentrarsi sui Rolex declinati in tutte le versioni, e su esemplari rari e particolari di altri marchi. Andrea De Miglio, che con Cesare Bianchi e il consulente Fabrizio Zanini si occupa del dipartimento, ha affermato: “I Rolex vintage sono sempre protagonisti importanti così come le rarità di altre delle altre grandi firme dell’orologeria internazionale. I vintage eccellenti costituiscono un ottimo investimento destinato a crescere nel tempo, regola non scritta che i collezionisti più attenti hanno perfettamente compreso”.
In un catalogo di 113 lotti, top lot è risultato essere un ROLEX PADELLONE in oro rosa degli anni ’50 che, simbolo di un’epoca e prodotto in pochissimi esemplari, è entrato in una nuova collezione per 97.500 euro (lotto 444).
Ancora ROLEX in evidenza con ben tre esemplari di DAYTONA, il primo è in acciaio del 1967 e ha chiuso la sua gara a 60.000 euro (lotto 465), mentre è stato aggiudicato a una cifra solo leggermente inferiore, 52.500 euro, il DAYTONA del 1971, che al contrario del precedente aveva il quadrante nero (lotto 504), infine il terzo DAYTONA del 1972 con quadrante argenté è passato di mano per 48.750 euro (lotto 422).
Sempre in ambito ROLEX ricordiamo l’aggiudicazione di un SEA DWELLER “DOUBLE RED” in acciaio del 1975 con cassa Oyster e quadrante nero che è stato aggiudicato per 32.500 euro (lotto 491) e di un EXPLORE FRECCIONE del ’79 con cassa Oyster e quadrante nero che ha chiuso a 21.250 euro (lotto 438).
Esulando dai Rolex è opportuno ricordare 20.000 euro raggiunti da un cronografo BREGUET Classique Grand Complication in oro rosa con movimento a vista (lotto 420) e i 16.250 euro con cui è passato di mano il PATEK PHILIPPE in oro bianco con cassa tonda e fondello a vista (lotto 421).
31 maggio – SCULURE E OGGETTI D’ARTE, PORCELLANE E MAIOLICHE, ARGENTI
Sculture, porcellane, maioliche e argenti, presentate in un unico grande catalogo che si potrebbe definire una summa di arte applicata, sono esitate una dopo l’altra in borgo degli Albizi nella giornata di giovedì 31 maggio.
La prima sessione è dedicata alla scultura che apre con i lotti provenienti dalla collezione veneziana Ligabue che comprendeva opere scolpite in pietra, marmo e legno ma anche oggetti quali calici, pissidi e bicchieri in rame dorato o smaltato come quelli provenienti da Limoges e ancora piccole placchette in avorio o osso sapientemente intagliate con scene allegoriche.
Alberto Vianello, esperto di Oggetti d’Arte e Porcellane, esprime così la sua soddisfazione: “L’importante risultato ottenuto dagli oggetti d’arte, evidente in maniera particolare nella performance dei lotti provenienti dalla collezione del paleontologo veneziano Giancarlo Ligabue di Venezia, tutti venduti dopo gare molto accese, testimonia un rinnovato interesse per gli oggetti da wunderkammer, meglio se risalenti ai secolo XIV e XV. Ed è proprio questa la strada che cercheremo di percorrere per le prossime vendite”.
Top lot di questa selezione è stata la PRESENTAZIONE DI GESÙ AL TEMPIO, un altorilievo in legno dipinto in policromia da uno scultore tedesco a cavallo tra la fine del XV e gli inizi del XVI secolo che è entrato in una nuova collezione per 17.500 euro (lotto 19). Bene anche la PLACCA CENTRALE di Croce in rame con tracce di doratura e smalti che ha chiuso a 9.375 euro (lotto 8), in evidenza anche il bel BICCHIERE veneziano del 1500 circa in rame e smalti aggiudicato per 6.250 euro (lotto 10), poi il CALICE toscano della prima metà del XV secolo in rame dorato passato di mano a 7.500 euro (lotto 11).
Esulando dalla collezione Ligabue, QUATTRO CAPITELLI, ispano moreschi del XV secolo in pietra scolpiti a motivi geometrici tralci stilizzati, sono stati battuti per 17.500 euro (lotto 42).
Ricordiamo poi l’ALLEGORIA DELLA CITTÀ DI BOLOGNA raffigurata in un monumentale bozzetto in terracotta opera di Giuseppe Maria Mazza che ha triplicato la stima chiudendo a 16.250 euro (lotto 50). Medesima epoca per il BUSTO DI GENTILUOMO scolpito in marmo da Giovanni Battista Comolli che è passato di mano a fronte di 12.500 euro (lotto 90), mentre è veneta del XVI secolo la bella scultura in bronzo dorato e marmo dipinto raffigurante ATLANTE CHE SOSTIENE IL GLOBO aggiudicata a un nuovo collezionista per la cifra di 12.500 euro (lotto 29).
Torniamo al XV secolo per ricordare la bella gara che ha portato all’aggiudicazione per 15.000 euro del bassorilievo in marmo raffigurante SAN MATTEO E L’ANGELO, opera della Bottega dei Maestri Caronesi (lotto 81) e risaliamo al XI per segnalare la vendita per 11.250 euro di una scultura in marmo raffigurante un LEONE opera di uno scultore dell’Italia meridionale (lotto 62). In ultimo ci piace segnalare l’aggiudicazione per 10.000 euro di una originale coppia di alti e antichi PILASTRI in marmo scolpiti alla sommità con due teste (lotto 58).
Jacopo Boni, curatore della sezione di scultura del catalogo, commenta così l’ottimo risultato della vendita: “Quest’asta ci dimostra che la scultura piace ai collezionisti e amanti dell’arte in genere, ma anche funziona sul mercato sia nazionale che internazionale. Il successo della vendita, e i tanti complimenti ricevuti per il catalogo e per l’allestimento espositivo, ci incoraggiano a proseguire su questa strada”.
Tra i pochi e selezionati lotti di porcellane e maioliche è presenti nella vendita non si può tralasciare l’exploit del gruppo di NOVE SCIMMIETTE MUSICANTI della manifattura di Meissen XIX secolo, tratte da modelli di J.J. Kaendler che hanno quadruplicato la stima chiudendo a 12.500 euro (lotto 104).
La giornata si è chiusa con la vendita di ARGENTI ITALIANI ED EUROPEI che ha registrato alcuni risultati di assoluto prestigio a partire dal top lot, la GRANDE GUANTIERA con angoli sagomati anse disegnate a in forma di fiocchi vegetali dell’argentiere romano Giuseppe Valadier che è ha acceso una vivacissima competizione tra sala e telefoni, per chiudere dopo una lunga serie di rilanci a 40.000 euro (lotto 178). Molto interesse, e s’intuisce anche dall’incremento sulla stima, per la bella Zuppiera ovale con un ricco decoro e una deliziosa presa in guisa di carciofo eseguita all’inizio del XX secolo dall’argentiere francese Emile Puifocart, che è passata di mano per 18.750 euro (lotto 238). Tra le caffettiere, cioccolatiere & Co. spiccano gli 11.250 euro con cui è entrata in una nuova collezione la bella TEIERA genovese del 1756 (lotto 180), in ultimo ricordiamo la totale aggiudicazione di tutte le STATUINE di Hanau dell’argentiere Neresheimer & Sone.
Chiara Sabbadini Sodi, junior expert del dipartimento guidato da Roberto Dabbene ha commentato: "I grandi argentieri accendono l'interesse dei collezionisti e ravvivano il mercato, da Valadier e la sua eleganza di fine Settecento, alla maestria francese di Puifocart. La grande selezione effettuata nelle scelte dei lotti proposti si è dimostrata vincente".
1 GIUGNO – NUMISMATICA
"I buoni risultati sono indubbiamente imputabili all'attenta selezione dei pezzi di qualità e rarità, rappresentati senza ombra di dubbio dalle rarissime monete e medaglie mantovane della collezione Magnaguti, oltre che alla proposta ormai consolidata di monete in oro da collezione e investimento, certamente un bene rifugio in momenti di instabilità economica dei mercati come questo", così Alessio Montagnano, capo dipartimento NUMISMATICA, commenta la vendita del 1 giugno che ha chiuso la “Settimana dell’Arte” di Pandolfini.
Dopo una intensa serie di rilanci decisi e immediati tra un collezionista presente in sala e due ai telefoni top lot dei 303 lotti in catalogo con 40.000 euro è risultato il DOPPIO TESTONE DI FRANCESCO II GONZAGA coniata in argento e attribuita a Gian Marco Cavalli o Bartolomeo Melioli (lotto 372).
Medesima avvincente gara per un altro dei lotti di monete dei Gonzaga proveniente dalla Collezione Malaguti, è il DOPPIO DUCATONE di MARIA GONZAGA, REGGENZAPER IL FIGLIO CARLO II che alla fine è entrato in una nuova collezione per 31.250 euro (lotto 379).
Ottimo risultato anche per una OSELLA DA 4 ZECCHINI ANNO II 1780 rarissima moneta che faceva parte di una interessante serie di lotti dedicati ai conii dei Dogi Veneziani che è passata di mano per 6.500 euro (lotto 451), mentre hanno più che raddoppiato la stima fermandosi a 9.375 euro le TRENTADUE STERLINE che facevano parte della sezione dedicata alle monete da investimento aggiudicate nella loro totalità, in questo senso va ricordato anche l’interesse ottenuto dalle monete di Malta e da tutte quelle straniere in genere, dalla Russia alle Americhe passando dalla Cina.