Quanto vale l’arte?

Un nuovo ciclo al Museo Stefano Bardini per gli amanti dei musei, del collezionismo, dell’arte e dell’antiquariato.

Quanto vale un capolavoro del Rinascimento, per esempio una Madonna con Bambino di Donatello? O ancora un bronzetto di ambito michelangiolesco o una terracotta di bottega Della Robbia? E ancora: quale è stato il suo valore nel corso del tempo? Le opere che oggi hanno valori stellari avevano valori analoghi quando furono realizzate? Domande a cui è difficile dare risposta, soprattutto se le opere in oggetto fanno parte della collezione di un museo, dove tutto sembra assumere un valore “inestimabile”. Se, infatti, ancora sul finire dell’Ottocento il rapporto fra mercato dell’arte e musei era alquanto stretto – può essere utile ricordare quanto siano debitori di questo legame i grandi musei oltreoceano – nel corso del XX secolo il mondo della “fruizione” e quello del “mercato” conoscono un progressivo allontanamento: e la stessa opera verrebbe da una parte  custodita ed esposta per il suo solo valore storico, culturale ed estetico, dall’altra valutata economicamente sulla base di criteri che hanno a che fare anche con la materia, il gusto, il contesto.

Il Museo Bardini si pone come cornice ideale di queste riflessioni, essendo nato come straordinario negozio dell’antiquario Stefano Bardini negli anni Ottanta dell’Ottocento ed essendo divenuto alla sua morte un museo civico. Le opere a lui più care sono così oggi visibili al pubblico, spogliate di quel valore commerciale che le connotava un tempo ma ancora ammantate di quel fascino che aveva portato il Bardini ad acquisirle, spesso anche solo per un dettaglio promettente. Ecco che, grazie alla collaborazione con la Casa d’Aste Pandolfini, gli incredibili “pezzi Bardini” diventano la materia di studio degli esperti  dei diversi generi artistici – che quotidianamente si confrontano con veri e con falsi, con capolavori e con opere di bottega – per essere posti a confronto con piccoli e grandi esempi sul mercato. Un ciclo di incontri per scoprire come l’occhio sia uno strumento da allenare per vedere l’arte a tutto tondo…incluse le più comuni opere di casa propria. Ecco il dettaglio degli appuntamenti definiti nella primavera 2018:

 

Lunedì 21 maggio h17
Alessio Montagano, L’immagine del potere nelle monete, dall’antichità ai tempi moderni

L’incontro, partendo da un raffronto coi numerosi stemmi araldici della collezione Bardini, riassumerà brevemente quali sono i più emblematici segni del potere che identificano l’autorità emittente  nel corso della storia (ritratti, stemmi, motti e allegorie) e ripercorrerà i più sorprendenti risultati di vendita di monete degli ultimi anni apprezzate proprio per queste caratteristiche.

Alessio Montagano: milanese, classe ’78, si laurea nel 2003 in Economia all’Università Cattolica di Milano con una tesi intitolata La Moneta in Toscana tra ‘200 e ‘300. Specializzatosi negli studi sulla monetazione medioevale e rinascimentale italiana, entra nel 2010 a far parte della prestigiosa Accademia Italiana di Studi Numismatici. È autore di numerosi articoli e mostre ed è stato premiato nel 2009 a Londra dall’I.A.N.P. (international association of professional numismatists). Attualmente è capo dipartimento di monete e medaglie presso la casa d’aste fiorentina Pandolfini.

 

Lunedì 11 giugno h17
Ludovica Trezzani, La natura morta al Museo Bardini. Collezionismo, studi e mercato di un genere minore

L’incontro prenderà spunto dalla bellissima coppia di nature morte di Cristoforo Munari del museo, presenza inusuale in una collezione formatasi tra Otto e Novecento e dedicata all’arte italiana del Rinascimento. Sarà quindi esaminata la fortuna collezionistica di questo genere minore presso i contemporanei e nel corso del Novecento, così come l’evoluzione del suo mercato nelle aste italiane e internazionali, con riferimento ai risultati più recenti. Nuove scoperte tra le nature morte della collezione Corsi al museo Bardini saranno illustrate in una breve visita alle sale che le ospitano, eccezionalmente aperte per questa occasione.

Ludovica Trezzani: dopo la laurea in Storia dell’Arte all’Università “La Sapienza”, Ludovica Trezzani ha lavorato con Giuliano Briganti specializzandosi nella pittura del Sei e Settecento, e in particolare nei generi della veduta, del paesaggio e della natura morta su cui ha pubblicato numerosi contributi. Dal 1988 lavora nel mercato dell’arte, occupandosi del dipartimento “dipinti antichi” per Finarte e poi per Christie’s Italia. Dal 2013 collabora con Pandolfini, attualmente come responsabile del dipartimento.

 

  • Per chi: per giovani e adulti
  • Dove: Museo Stefano Bardini
  • Quando: 7 maggio, 21 maggio, 11 giugno h17
  • Costi: gratuito
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La partecipazione è gratuita. E’ esclusa la visita del museo.


Si consiglia la prenotazione:
Tel. 055-2768224
Mail info@muse.comune.fi.it
www.museicivicifiorentini.comune.fi.it