Risultati asta 23 giugno: reperti archeologici

PREMIATA L’ALTA QUALITA’

FORTE INTERESSE INTERNAZIONALE PER L’ARTE MESOPOTAMICA


Lo scorso 23 giugno Pandolfini Casa d’Aste ha battuto l’asta di Reperti Archeologici ottenendo un grandissimo successo con il 71% dei lotti venduti per un totale 720.000 €, equivalenti al 145 % delle stime minime, cifre che confermano la posizione leader di Pandolfini Casa d’Aste per quanto riguarda il mercato dell’archeologia in Italia.

La sessione di vendita presentava reperti che spaziavano dal terzo millennio a.C., con una serie di oggetti mesopotamici tra i quali va ricordato Ariete accosciato in alabastro sumerico del III millennio a.C. (lotto 100), aggiudicato a 12.500 € e la Rarissima cista achemenide in argento (lotto 148) che, aggiudicata a 68.750 €, è risultata essere il top lot della vendita.

Del periodo etrusco e romano sono stati particolarmente apprezzati i lotti di oggetti in bucchero e un’Urna cineraria chiusina (lotto 168) che è stata aggiudicata a 18.750 €.

Notevole interesse hanno suscitato due mosaici (lotto 187 e lotto 188), uno di area romano imperiale e l’altro romano medio-orientale, rispettivamente aggiudicati a 50.000 e 48.750 €.

Anche la ceramica dipinta di area attica e magno-greca ha avuto eccellenti riscontri, in particolare spiccano il Grande cratere a colonnette apulo (lotto 73), che è passato di mano per 18.750 € mentre il Cratere attico a figure rosse (lotto 198) è stato esitato a 15.000 €.

In questo excursus non va dimenticato il mondo del vicino-oriente, ben rappresentato dalla Brocca sasanide in argento dorato (lotto 139) datata al VI-VII secolo d.C., che il nuovo proprietario ha aggiunto alla sua collezione per la cifra di 32.500 €.

Infine, l’emblema dell’asta, la scultura raffigurante il Nilo (lotto 186), di produzione romano imperiale del II – III secolo d.C., ha raddoppiato la stima di partenza arrivando fino a 25.000 €.

Complessivamente” commenta il Dott. Neri Mannelli, responsabile del dipartimento di Archeologia Classica ed Egizia, “si conferma il grande interesse del pubblico italiano per i reperti archeologici di alta qualità e si è manifestata anche una curiosità per gli oggetti di provenienza mesopotamica normalmente di difficile rinvenimento sul mercato italiano e ben presenti invece su quello estero, a conferma del fatto che Pandolfini sta acquisendo sempre più visibilità sul mercato internazionale”.