Appuntamento annuale nel calendario di Pandolfini, diventato di richiamo e interesse per i collezionisti e gli operatori del settore italiani ed europei, il catalogo di SCULTURE E OGGETTI D’ARTE esposti dal 15 al 18 ottobre nei saloni di Palazzo Ramirez-Montalvo, vedrà una prima sessione la mattina del 19 con protagonista una ricca collezione di placchette rinascimentali a tema principalmente religioso e un serie di medaglie barocche fiorentine raffiguranti, per citarne alcuni, personaggi della famiglia Medici e altri uomini illustri.
Il pomeriggio sarà interamente dedicato alla scultura rappresentata da un’interessante raccolta di opere che spaziano dal Medioevo agli inizi del secolo XIX, altrettanto diversificata per aree geografiche e scuole artistiche.
Scorrendo il catalogo troviamo una MEDAGLIA raffigurante Cosimo I de’ Medici realizzata da Francesco da Sangallo nel 1570, per la quale sono richiesti 800/1.000 euro, mentre per le placchette segnaliamo la FLAGELLAZIONE, realizzata nella prima metà del XVI secolo a Venezia e valutata 700/1.000 euro, e una PIETÀ in bronzo dorato realizzata in Germania, forse ad Ausburg, alla fine del XVI secolo la cui stima è di 2.000/3.000 euro.
Tra gli oggetti d’arte particolare attenzione merita una rara e raffinata raccolta di oggetti in corallo, tra questi un magnifico CAPEZZALE eseguito nel XVII secolo a Trapani, sede d’innumerevoli botteghe di maestri corallari artefici di vere e proprie microsculture e complesse composizioni artistiche che associavano al corallo perle, madreperla, oro o rame dorato come in quella offerta da Pandolfini, in catalogo a 20.000/30.000 euro. Di forma ottagonale allungata presenta, al centro di un ricco decoro in corallo e smalti bianco e blu, un San Michele circondato da cherubini.
Restiamo nel Seicento con un VERSATOIO in bronzo patinato con corpo a balaustro realizzato a Firenze, per il quale sono richiesti 4.000/6.000 euro, mentre è di 1.200/1.800 euro la richiesta per il bel CALAMAIO a forma di granchio uscito dalla bottega di Andrea Briosco detto Il Riccio.
Decisamente interessante e inconsueta è l’ANAMORFOSI di forma circolare realizzato in legno dipinto in policromia. Lo specchio cilindrico posto verticalmente al centro permette di vedere l’immagine di un personaggio in piedi su un pavimento a scacchiera con alle spalle una balaustra: una scena dipinta ma indecifrabile sul supporto ligneo. Questa, proposta a 2.000/3.000 euro, fu realizzata in Francia nel corso del XVIII secolo.
Restiamo in Europa con una bella SILHOUETTE, valutata 3.000/5.000 euro, realizzata a olio su tela e applicata su tavola in Olanda nel XVII secolo. L’intrigante ed elegante Bimba fa parte di una tipologia di oggetti che a partire dall’Ottocento furono denominati “dummy board figures”, figure sagomate a grandezza naturale dipinte in maniera realistica e dettagliata realizzate per divertimento e virtuoso inganno ottico, poste di fronte al camino o alle scale in lussuose dimore. Una diversa interpretazione le vedrebbe invece usate per combattere la solitudine e per questo denominate anche “silent companions”.
Ancora, segnaliamo la presenza di un piccolo nucleo di bronzetti raffiguranti animali, produzione tipica e di grande successo caratteristica della Padova cinquecentesca.
Passando alla scultura partiamo da una MADONNA CON BAMBINO realizzata in Francia nel 1340 circa; scolpita in pietra, sulla quale s’intravedono ancora tracce di policromia, raffigura una Madonna dal volto sorridente che riflette l’ideale di bellezza del “dolce sorriso” francese. Per l’opera sono richiesti 12.000/18.000 euro. Medesima cifra, 12.000/18.000 euro, è la valutazione di un FREGIO A GROTTESCHE raffigurante due cavalli alati; è questo un esempio del ruolo importante che avevano i rivestimenti marmorei nella decorazione dei palazzi quattrocenteschi.
In catalogo spicca poi un SAN SEBASTIANO, che si caratterizza per la pulita geometria della testa e del volto e per l’attento intaglio che descrive la capigliatura. Offerta a 15.000/25.000 euro, la scultura è attribuita da Giancarlo Gentilini a Giovanni Zebellana, scultore veronese attivo nella seconda metà del Quattrocento e noto per realizzazioni caratterizzate da un’alta qualità d’intaglio nella resa dei dettagli anatomici e dei panneggi, come la Madonna orante con in grembo il Bambino conservata presso il museo del Castello Sforzesco di Milano.
Tra le eccellenze della vendita troviamo un inedito CRISTO REDENTORE modellato in terracotta da Benedetto Buglioni tra il 1485 e il 1495. Stimata 10.000/15.000 euro l’opera, contrassegnata da una forte sensibilità naturalistica di alcuni passaggi come per l’incisiva caratterizzazione dei tratti fisiognomici, si attaglia perfettamente al clima di riforma spirituale, culturale e politico promosso a Firenze nel tardo Quattrocento.
Con un salto di tre secoli andiamo nella Firenze del Settecento per segnalare SILENO SU UN ASINO, una scultura in bronzo stimata 6.000/9.000 euro di Gaspero Bruschi, autore noto per il suo legame con il marchese Ginori che lo assunse come capo modellatore nell’anno di fondazione della fabbrica. Restiamo in Toscana per ricordare la presenza in catalogo di QUATTRO MUSE scolpite in marmo: Melpomene con maschera greca in mano, Tersicore con lira, Talia con cartiglio e cornucopia e Polimnia appoggiata a un tronco di colonna, che sono valutate 8.000/12.000 euro.
Tra le opere marmoree troviamo anche un BUSTO DI IMPERATORE valutato anch’esso 8.000/12.000 euro, realizzato da uno scultore Lombardo del XVI che Sandro Bellesi, autore dell’expertise che lo accompagna, lo accosta per la caratterizzazione del volto ad alcune teste in terracotta presenti nel fregio ornamentale della sagrestia di Santa Maria presso San Satiro a Milano. Mentre è in terracotta un interessante ERCOLE realizzato da un artista dell’Italia settentrionale nel XVIII secolo, opera in catalogo a 5.000/7.000 euro.
E in terracotta con tracce di policromia anche un SAN GIROLAMO, stimato 2.500/3.500 euro, tratto da un modello di Gian Lorenzo Bernini, ideatore di questa raffigurazione del Santo in occasione della realizzazione di due statue per Papa Alessandro Chigi nel 1660. La vicinanza, soprattutto nell’espressività del volto fa presupporre che l’opera sia stata realizzata da uno scultore che aveva molta famigliarità con il Maestro come Giuseppe Mazzuoli autore della Carità nel monumento sepolcrale di Alessandro VII realizzato da Bernini tra il 1671 e il 78.
Chiudiamo questo excursus con una scultura del 700 tedesco, un CRISTO CROCIFISSO, opera di uno scultore della cerchia di Balthasar Permoser, stimato 6.000/9.000 euro. Il Cristo raffigurato ormai morente con una grande attenzione alla resa realistica del corpo e alla drammatizzazione dell’evento, è intagliato in bosso e montato in una preziosa scatola in legno centinata e rivestita in cuoio.