TESORI RITROVATI IMPRESSIONISTI E CAPOLAVORI MODERNI DA UNA RACCOLTA PRIVATA, l’asta serale tenuta da Pandolfini a Milano ha sfiorato i 13.000.000 di euro, pari al 275% delle stime minime.
“E’ una grande soddisfazione aver dimostrato che anche in Italia è possibile ottenere risultati importanti, che attraggono l’attenzione del mondo collezionistico per l’importanza delle opere proposte ma anche per il grande lavoro si studio, confronto e ricerca che ha permesso di presentarle certificate con il massimo rigore” è il commento di Pietro De Bernardi, A.D. di Pandolfini Casa d’Aste.
Gremite le due sale, tra il pubblico molti collezionisti, poi nomi noti alle cronache e tanti rappresentanti dell’alta borghesia milanese, dell’imprenditoria, emissari di Musei e Istituzioni, ma anche appassionati d’arte interessati a vedere e vivere di persona quello che sicuramente è stato l’evento dell’anno per il mercato dell’arte Italiano.
Top lot dell’asta è stata la NATURE MORTE AU CITRON À L’ORANGE ET AU VERRE di Pablo Picasso che ha chiuso una competizione serrata tra sala e telefoni a 2.142.500 euro. L’opera, datata sul retro 12 ottobre 1944, è un soggetto importante nella produzione maestro spagnolo che per tutta la prima metà del ‘900 lo ha avuto come tema preferito e banco di prova per le sue ricerche cubiste (lotto 34).
Altrettanto eclatante il successo di LA FALAISE DU PETIT AILLY À VARENGEVILLE di Claude Monet che è passata di mano per 1.532.500 euro. Dipinta tra il 1866 e il 67 la tela ci rimanda l’alta parete rocciosa che oscura l’orizzonte marino di Varengeville, uno dei panorami mozzafiato della Normandia che sono stati la passione dell’artista (lotto 21).
Successo assoluto e completo per Vincent van Gogh presente in catalogo con due opere entrambe aggiudicate: POLLARD WILLOW, un disegno di datato ottobre 1881 eccezionale nella sua rarità ha chiuso la licita a 800.500 euro, mentre con 495.500 euro è passato di mano STILL LIFE A BASKET OF APPLES, una natura morta che rimanda ai Mangiatori di patate il più importante dipinto del suo periodo olandese (lotto 17).
Gara serrata e aggiudicazione importante per Signac e Chagall, del primo SAMOIS ÉTUDE N.11 ha polverizzato la stima chiudendo la gara a 715.100 euro (lotto 26), mentre MUSICIEN VOYAGEUR del secondo l’ha più che triplicata passando di mano per 593.100 euro (lotto 23).
Rilevanti anche gli exploit di Picabia e Balla le cui opere erano soggette a “notifica” da parte del Ministero per i Beni Culturali e Ambiantali.
LE POULAIER di Francis Picabia (lotto 8) e FINESTRA SU DÜSSELDORF di Giacomo Balla (lotto 6), casualmente entrambi dipinti nel 1912, pare non abbiano risentito del vincolo, anzi, quasi ne abbiano giovato considerando la notifica un’ulteriore garanzia alla certificazione dell’opera, infatti hanno chiuso entrambe a 617.500 euro.
È obbligo segnalare il record mondiale ottenuto per un’opera di Antonio Ligabue, il suo AUTORITRATTO del 1960-61, partito da una stima di 12/18.000 euro ha corso fino ad essere battuto per 349.100 euro (lotto 38).
Segnaliamo ancora: René Magritte, LA TAPISSIERE DE PÉNÉLOPE aggiudicata per 422.300 euro (lotto 13), Éduard Manet, ÉTUDE D’ARBRES battuto a 495.500 euro (lotto32), Henride Toulouse-Lautrec, TÊTE DE FEMME, passata di mano per 397.900 euro (lotto 19), poi Vassily Kandinsky, SESTRI-ABENDS aggiudicato a 349.100 euro (lotto11).
Un’ottima performance in linea con gli esiti del mercato internazionale che rappresenta un ulteriore passo avanti di Pandolfini sulla strada di una crescita costante anche e soprattutto a livello internazionale.