Si conferma il trend positivo per l’antiquariato di qualità

Mobili e arredi diversi per genere, epoca e provenienze sono i protagonisti del successo della vendita di Pandolfini del 20 ottobre che ha superato 1 milione euro con una incremento sulle stime minime del  139%, una percentuale di venduto del 79% e una media lotto superiore ai 5.400 euro.

In questa vendita, come in quella dello scorso giugno, si sono avuti numeri positivi come mai negli ultimi anni, e si è avuta la percezione che l’attenzione per l’antiquariato e gli oggetti d’arte stia riaccendendo l’interesse degli operatori del settore e dei privati, di pari passo cresce il rapporto fra gli acquirenti e la casa d’asta, che è chiamata a consigliare e accompagnare i clienti che si affidano sempre di più alla sensibilità e alla conoscenza degli esperti.

I 236 lotti in catalogo, divisi tra le proposte più indicate al collezionismo italiano e quelle più di gusto internazionale, hanno richiamato collezionisti e mercanti, collegati tramite la piattaforma Pandolfini Live e per telefono, ma anche diverse presenze in sala, gestite con ordine e professionalità secondo le ultime direttive nazionali.

Prima di parlare dei molti arredi che hanno spuntato cifre di tutto riguardo ricordiamo l’aggiudicazione per 48.750 euro di una splendida COPPIA DI MONUMENTALI BUSTI, da Antonio Canova, firmati e datati “G.G. 1875”, che raffigurano Perseo e Paride (lotto 236). Nell’ambito della statuaria spicca anche la vendita di una COPPIA DI ANGELI ALATI, in legno scolpito e dorato da ascrivere alla scuola romana della fine del XVII secolo, che è passata di mano per 22.500 euro (lotto 87).

Con Roma, periodo Neoclassico, passiamo agli arredi per citare i 22.500 euro con cui è stata aggiudicata una CONSOLE in noce, con il piano interamente decorato con un mosaico dal motivo geometrico (lotto 86); restiamo a Roma nel terzo quarto del Settecento con un’importante SCRIVANIA DA CENTRO in noce, radica di noce e altre essenze, elegante nel motivo a rombi e ovali che ornano la fascia sottopiano e nei piedi calzati in bronzo dorato, che è stata battuta a 20.000 euro (lotto 77). Mentre è dell’Italia Centrale, periodo Luigi XVI, una COPPIA DI CONSOLE in legno laccato verdino con decoro a rilievo dorato a disegnare ramage vegetali e volti femminili, che ha corso fino a 33.810 euro, una cifra più che esponenziale rispetto alla richiesta (lotto 65). Per il XVI secolo ricordiamo anche la vendita per 26.460 euro di un importante TAVOLO realizzato a Firenze, caratterizzato da due grandi sostegni ad “asso di coppe” uniti da una traversa ornata da volute, che sorreggono il lungo piano rettangolare (lotto 46).

Poi con Venezia passiamo al XVIII secolo segnalando una COPPIA DI SPECCHIERE che riuniscono la fantasia e degli ebanisti con la maestri dei maestri vetrai: di linea sagomata, con profili intagliati e dorati messa in rilievo da applicazioni in vetro smeraldino, hanno triplicato la stima chiudendo un bella gara a 23.750 euro (lotto 12).

Ancora Venezia XVIII secolo per un TRUMEAUX in legno laccato e dorato con decoro a cineserie aggiudicato a 25.000 euro, ben più del doppio della stima (lotto 91), mentre è lombarda, XVIII secolo, la COPPIA DI CASSETTONI lastronati in radica e legni vari dalle forme leggermente bombate e la superficie del fronte, diviso in tre cassetti, scandita da un sottile motivo a volute che è passata di mano per 20.580 euro (lotto 98). Infine, spicca un raro esempio di MOBILETTO SICILIANO interamente intarsiato con una serie di piccoli medaglioni polilobati in madreperla che scandisce un elegante motivo di rombi a loro volta intarsiati alternativamente con rosoni e fiori stilizzati che è passato di mano per 12.500 euro (lotto 210).

 

Nell’ambito internazionale spicca la vendita di un ARAZZO realizzato a Bruxelles nel primo quarto del XVII secolo che reca il duplice marchio della città, BB, e il monogramma del tessitore Katharina van Eyde, che lo impiegò dopo la morte del marito Jacob Geugles, dal 1605 al 1620. L’arazzo, aggiudicato a 36.250 euro raffigura un episodio della storia dell’Impero romano, forse la resa di Dacia a Traiano (lotto 175).

Tra le tendenze evidenziate dalle aggiudicazioni si evince il buon interesse per gli orologi siano essi pendole, a colonna, o da camino, in legno o in bronzo dorato, in particolare i francesi.  Bene anche i tessili, oltre all’arazzo citato vanno ricordati i tappeti, persiani su tutti.

In ambito nazionale, invece, è da segnalare l’attenzione per i lampadari, specialmente quelli usciti dalle fornaci di Murano nel corso del XVIII secolo, e per l’ebanisteria il successo di sedie, poltrone e seggioloni, nonché dei cassoni e degli arredi di gusto rinascimentale.