Dal 12 novembre fino al 24 novembre si terrà l’asta di a tempo di ARGENTI.
La differenziazione dell’offerta ha permesso agli esperti del dipartimento di selezionare circa 170 lotti per un ventaglio di proposte che si snoda lungo un arco di tempo che va del XVIII al XX secolo, declinato nei differenti linguaggi stilistici in Italia come all’estero.
Camminando per una volta a ritroso, partiamo da una TABACCHIERA del 1920 realizzata dall’argentiere romano Mario Buccellati, stimata 1.500/2.500 euro. Al centro del coperchio, tra le scritte SQUADRA DELLA COMINA e il motto COMINUS ET EMINUS FERIT, è incisa un’aquila che lancia fulmini. Sotto il coperchio vi è per esteso la firma di Gabriele d’Annunzio, mentre sul bordo frontale è inciso: Mastro Paragon Coppella orafo del Vittoriale.
Saltiamo alla fine del Settecento una coppia di argentieri londinesi, Daniel Smith & Robert Sharp, dalla cui bottega è uscita nel 1784 una ZUPPIERA decorata da uno stemma nobiliare che sormonta la scritta in cartiglio FORGET NOT. Di forma ovale ha la base decorata con un profilo a perlinatura, motivo che si ripete nel corpo per andare a morire nelle sottili anse a voluta, la valutazione è di 2.000/3.000 euro.
Del 1935 circa è, invece, IL SERVITO DA TÈ realizzato a Milano, dall’argentiere Sant’Elia per il quale sono richiesti euro 2.500.
Inoltre, il catalogo affronta molti dei temi cari al collezionismo degli agenti, quindi non mancheranno teiere, zuccheriere, piatti, poi argenteria sacra fra cui paci e acquasantiere