Numismatica: n incanto da non perdere per i collezionisti di monete milanesi e piastre granducali

La prossima sessione di vendita di numismatica del 27 maggio, che si terrà come di consueto nella sede fiorentina di palazzo Ramirez-Montàlvo, alla quale si potrà partecipare anche online su Pandolfini live e per telefono, sarà un’occasione da non perdere per gli amanti delle monete medievali e moderne.

A farla da padrona sarà una poderosa collezione di monete della zecca di Milano, raccolta nel corso del tempo da un privato collezionista milanese, che vanno dalla monetazione di Ludovico il Pio (814-840) al Governo Provvisorio di Lombardia istituito nel 1848. L’insieme verrà proposto in oltre centosettanta lotti, molti dei quali raggruppati per tipologia, conservazione e metallo, tra cui spiccano per rarità e bellezza un fiorino di Bernabò e Galeazzo II Visconti (1355-1378), un ducato di Galeazzo Maria Sforza con ritratto “giovane” (1468-1476), un testone di Bona di Savoia per la reggenza di Gian Galeazzo Maria Sforza (1476-1481), un grosso regale con ritratto di Ludovico XII d’Orleans (1500-1513), un grosso con la salamandra di Francesco I d’Angoulême, una serie di importanti frazioni di scudi d’argento di Carlo V d’Asburgo (1535-1556), scudi d’oro e d’argento di Filippo II (1556-1598), di Filippo IV (1621-1665), Carlo II (1676-1700), Filippo V (1701-1713), Carlo III (1707-1725), Maria Teresa (1740-1780), Giuseppe II d’Asburgo-Lorena (1780-1790), Leopoldo II (1790-1792) di cui segnaliamo un mezzo crocione del 1791 estremamente raro e Francesco II (1792-1796). Tutte monete raccolte con attenzione secondo criteri di qualità e rarità e con l’occhio del raccoglitore erudito di altri tempi.

Non da meno segnaliamo una interessantissima serie composta da trenta pezzi di grande modulo in argento del periodo granducale mediceo (tolleri, pezze della rosa, piastre e loro frazioni), molte dei quali coniati per la città di Livorno da Ferdinando II (1621-1670) e Cosimo III (1670-1723), oltre che a numerosi esemplari papali e granducali da studio (giulii, testoni ecc.) databili tra il XVI e il XVII secolo. Sarà indubbiamente un’occasione unica soprattutto per la genuinità conservativa dell’insieme e la numerosità delle datazioni presenti. 

Chiuderà la sessione, come di consueto, una nutrita serie di monete moderne in oro da collezione e investimento.