Giuseppe De Nittis
(Barletta 1846 - Saint-Germain-en-Laye 1884)
CONVERSAZIONE IN GIARDINO
olio su tela, cm 51x31,5
firmato in basso a sinistra
L'opera è corredata di attestato di archiviazione n. 125 della Fondazione Giuseppe De Nittis.
Provenienza
Collezione Felice Nicosia, Milano, 1939
Corrado Olivares, Milano
Collezione privata, Milano
Bibliografia
Inedito
Dal 1863 al 1865, la sensibilità del grande maestro pugliese, già espressa nei suoi primi saggi pittorici, nei paesaggi già pervasi da un promettente e schietto senso naturalistico, lo porta a quell'esperienza di pittura en-plein air che metterà a punto insieme con Federico Rossano, Marco De Gregorio, Raffaele Belliazzi e altri e che prende forma in quel gruppo di liberi pittori di scene della natura che Domenico Morelli chiamava la "Repubblica di Portici". Nelle opere di questo periodo De Nittis è orientato verso lo studio dal vero, l'immediatezza dell'impressione che lo porta ad eseguire una serie di paesaggi immersi in una luce limpida e tersa. Ma è senz'altro il 1867 l'anno il più importante per De Nittis poiché in quell'anno varca i confini delle uniche regioni che conosce bene sino ad allora, Puglie e Campania, per recarsi a Roma, dove si trattiene per un mese e dove porta ad un'esposizione non identificata i quadri che poi sarebbero successivamente esposti a Firenze ma di cui non si hanno notizie e documenti. Sempre nello stesso anno si reca a Parigi, dove è sedotto dalla pittura meticolosa del Meissonier e conosce i mercanti parigini Frederic Reutlinger ed Adolphe Goupil, che colgono subito le qualità del giovine pittore. De Nittis si trattiene a Parigi ma a causa della guerra franco-prussiana rientra in patria a Portici, dove per quasi due anni dipinge ai piedi del Vesuvio, anche se già nel 1872 rientra a Parigi con la famiglia e lì si stabilisce definitivamente. Individuiamo gli anni dal 1868 al 1871 come datazione per l'esecuzione del dipinto inedito che presentiamo in questa vendita, collocabile nel periodo di formazione italiana per la fermezza compositiva, la pienezza della luce, anche se, per certe eleganze compositive, si evidenzia la conoscenza della pittura francese contemporanea con cui il De Nittis viene fugacemente in contatto nel suo primo soggiorno parigino. E più precisamente è tra il 1869-1871, al suo rientro a Portici, che si colloca stilisticamente l’esecuzione del dipinto Conversazione in giardino.
Due eleganti signore sono ritratte da De Nittis in un momento di riposo dopo la passeggiata in giardino; sedute sotto la grande palma ombrosa, le due gentildonne sono vicine vicine e intrattengono una conversazione con un bisbiglio leggero, leggero come la brezza che muove le frasche della palma, leggero come il frusciare dei ventagli che agitano per rinfrescarsi. Le due dame, sobriamente ed elegantemente abbigliate, si riposano da una breve passeggiata durante la quale sono stati raccolti dei fiori ora posti sulla panca. Su di loro una luce zenitale, di un sole così limpido e forte come solo in Italia De Nittis poteva dipingere, che esalta l'ampio spiazzato in primo piano, cosparso di petali di fiori e controbilanciato dallo spicchio di cielo azzurro intensissimo che si staglia sopra la palma, imponente e regale protagonista del dipinto.
Il mazzolino appena colto, i vasi di coccio posti lungo il vialetto che conduce allo spiazzato, l'intimità del dialogo, possono suggerire che la scena si svolga in un parco privato piuttosto che in un luogo pubblico, forse un grande giardino napoletano frequentato dall'artista nel suo soggiorno nella città partenopea.
Per quanto riguarda le affinità stilistiche e tematiche con l'opera proposta ricordiamo Paesaggio Barlettano (fig. 1) per la pennellata fresca con cui sono delineati i cespugli di fiori, ma il De Nittis intorno al 1870 è ormai lontano dagli esiti di Appuntamento nel bosco di Portici (fig. 2) che segna gli esordi dell'artista, e intraprende un percorso in quegli stessi anni che, come in Al Lussemburgo (fig. 3) dove rappresenta lo scorcio di una parco pubblico parigino, o in Passeggiata campestre o La Grenoullière (fig. 4) dove giovani signore si accingono ad una gita in barca, volge ad una pittura più precisa, documentaria, aneddotica, fulminea come un'istantanea, con la quale successivamente ritrarrà le eleganze del Bois de Boulogne, de l'Opéra, di Longchamp, di Auteuil.