(Anatomia Illustrati 800) MASCAGNI, Paolo (1755-1815). Anatomiae Universae
Pauli Mascagni Icones. Pisis, Apud Nicolaum Caurro, 1823.
In folio atlantico (940 x 680 mm). [iv] pagine seguite da 44 tavole
colorate a mano, affiancate da 44 tavole in bianco e nero. Mezza pelle
coeva, dorso liscio con titoli e decorazioni in oro, piatti rivestiti in
tela goffrata verde. Ampie ma pallide gore marginali, occasionali
fioriture, qualche difetto alla legatura (soprattutto alle cuffie), ma nel
complesso copia molto buona. Piccolo timbro a secco in calce alle tavole.
Lesemplare include, rilegato al fine, un piccolo prospetto editoriale di
[4] pagine intitolato Gli editori della Grande Anatomia di Paolo Mascagni
al colto pubblico nel quale gli editori giustificano la lentezza della
pubblicazione e sconfessano la contraffazione dellopera pubblicata a Parigi
da Francesco Antonmarchi, medico di Napoleone. Il foglietto reca al margine
superiore la nota coeva Ill.mo Sig. Conte Della Gherardesca.
Un des plus magnifiques ouvrages danatomie qui existent. Les figures sont
grandes comme nature, et leur execution ne laisse rien à desirer. Così
Brunet, nel suo Manuel du libraire, definisce questo rarissimo atlante
anatomico, opera monumentale caratterizzata da 44 tavole acquarellate che
raffigurano a grandezza naturale e nei minimi dettagli, un uomo alto circa
un metro e 75 centimetri. Per averne una visione dinsieme, occorre unire
tre tavole: quella che ritrae testa e spalle, quella che ritrae il torso
fino allinguine, e quella che ritrae gambe e piedi. La figura umana è
riprodotta anteriormente e posteriormente secondo questo schema (testa e
spalle, torso e inguine, gambe e piedi), a strati successivi: il primo
illustra muscoli, nervi e vasi superficiali; il secondo muscoli, nervi e
vasi profondi; il terzo muscoli, arterie e vene; il quarto lo scheletro. La
raffigurazione è di tipo esploso, ovvero le varie parti anatomiche sono
parzialmente staccate dal corpo e ribaltate in modo da consentirne una
visione completa. Queste panoramiche del corpo umano sono seguite da
numerose tavole ove sono illustrati, sempre a grandezza naturale e con
precisione estrema, visceri e altri vari organi. Ogni tavola a colori è
affiancata da una sua riproduzione in bianco e nero costellata da una serie
di numeri che rimandano alle didascalie contenute nei volumi di testo (qui
assenti).
Disegni e incisioni sono opera di Antonio Serantoni (1780-1837), artista
milanese specializzato in illustrazione anatomica, e di Giuseppe Canacci.
Il Serantoni, che copiava dal vivo cadaveri sezionati, disegnò e incise
quasi tutte le opere postume del Mascagni. Anche lAnatomia Universa uscì
postuma, a Pisa, presso Niccolò Capurro, tra il 1823 e il 1832, a cura dei
professori Andrea Vaccà Berlinghieri, Giacomo Barzellotti e Giovanni Rosini
ai quali gli eredi di Mascagni avevano venduto i rami. Questa prima
edizione era disponibile sia in bianco e nero, a 1125 franchi, sia a
colori, a 2500 franchi, prezzo altissimo per lepoca. Secondo
Garrison-Morton, A Medical Bibliography, 409.1 very few sets were issued.
Paolo Mascagni si iscrisse alla facoltà medica dellUniversità di Siena nel
1772. Fu allievo dellanatomista P. Tabarrani e dopo la morte di questi il
granduca Pietro Leopoldo gli affidò la lettura ordinaria di anatomia
dellUniversità di Siena. Compì approfonditi studi sul sistema dei vasi
linfatici e cominciò presto a lavorare allillustrazione dei testi anatomici
che scriveva. Nei primi anni del XIX secolo, si accinse a realizzare
unopera di concezione grandiosa, la Grande anatomia del corpo umano,
ambizioso progetto di rappresentazione di tutte le parti del corpo umano a
grandezza naturale nelle due vedute, anteriore e posteriore, ognuna
suddivisa stratigraficamente dai piani superficiali ai profondi,
scheletrici; in particolare le immagini dei visceri si sarebbero dovute
eseguire su 15 tavole in varie proiezioni e in differenti stati di
preparazione onde renderne chiaramente leggibile ogni dettaglio, mentre 40
disegni avrebbero illustrato le parti non raffigurate nelle tavole. Nei 15
anni del soggiorno fiorentino il M., che aveva affidato ad A. Serantoni il
compito di disegnarle, inciderle e colorarle, portò a termine tutte le
tavole dellintera figura tranne quelle del piano scheletrico, molte dei
visceri e varie speciali che non erano state adeguatamente illustrate
nella figura intera. Mascagni morì improvvisamente nellottobre del 1815.
Dopo la sua scomparsa, il dissettore di anatomia di Siena G. Grifoni, già
suo collaboratore, e Serantoni cercarono di completare lopera, realizzando
le tavole mancanti, le controtavole e le spiegazioni delle figure. Nel 1816
il fratello e il nipote del M. finanziarono la pubblicazione a Firenze di
Anatomia per uso degli studiosi di scultura e pittura, corredata da 15
tavole disegnate e incise da Serantoni per la maggior parte, alcune da A.
Costa. Più tardi apparve il Prodromo della grande anatomia (Firenze 1819),
curato da Francesco Antonmarchi. Frattanto, a proposito delle osservazioni
e delle scoperte attribuite al M., era scoppiato un dissidio tra
Antonmarchi, medico di Napoleone in esilio a SantElena, e lallievo del M.,
T. Farnese: questi allora ritenne opportuno pubblicare a Milano, in due
volumi, nel 1821 una seconda edizione del Prodromo, mentre Antonmarchi
dette alle stampe abusivamente unedizione incompleta delle tavole
mascagnane attribuendosene la paternità (Planches anatomiques du corps
humain exéé daprè les dimensions naturelles, accompagné dun texte
explicatif par le docteur Antonmarchi, Paris 1823-26). Ne seguì una
complessa vicenda che si concluse con la sconfessione di Antonmarchi, lo
scioglimento della società che era stata da lui costituita per la
pubblicazione delle opere postume del M. e la cessione di tutto il
materiale originale a tre professori dello Studio pisano, A. Vacca
Berlinghieri, G. Barzellotti e G. Rosini: fu grazie a loro che, tra il 1823
e 1831, vide finalmente la luce, a Pisa, ledizione completa dellAnatomia
universa XLIV tabulis aeneis iuxta archetypum hominis adulti accuratissime
repraesentata cura ac studio A. Vacca Berlinghieri, J. Barzellotti et J.
Rosini. (cfr. Paolo Mascagni in Dizionario Biografico degli Italiani).