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mon 15 December 2014
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(Anatomia  Illustrati 800) MASCAGNI, Paolo (1755-1815). Anatomiae Universae

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(Anatomia  Illustrati 800) MASCAGNI, Paolo (1755-1815). Anatomiae Universae

Pauli Mascagni Icones. Pisis, Apud Nicolaum Caurro, 1823.                 

In folio atlantico (940 x 680 mm). [iv] pagine seguite da 44 tavole       

colorate a mano, affiancate da 44 tavole in bianco e nero. Mezza pelle    

coeva, dorso liscio con titoli e decorazioni in oro, piatti rivestiti in  

tela goffrata verde. Ampie ma pallide gore marginali, occasionali         

fioriture, qualche difetto alla legatura (soprattutto alle cuffie), ma nel

complesso copia molto buona. Piccolo timbro a secco in calce alle tavole. 

Lesemplare include, rilegato al fine, un piccolo prospetto editoriale di  

[4] pagine intitolato Gli editori della Grande Anatomia di Paolo Mascagni 

al colto pubblico nel quale gli editori giustificano la lentezza della    

pubblicazione e sconfessano la contraffazione dellopera pubblicata a Parigi

da Francesco Antonmarchi, medico di Napoleone. Il foglietto reca al margine

superiore la nota coeva Ill.mo Sig. Conte Della Gherardesca.              

Un des plus magnifiques ouvrages danatomie qui existent. Les figures sont 

grandes comme nature, et leur execution ne laisse rien à desirer. Così    

Brunet, nel suo Manuel du libraire, definisce questo rarissimo atlante    

anatomico, opera monumentale caratterizzata da 44 tavole acquarellate che 

raffigurano a grandezza naturale e nei minimi dettagli, un uomo alto circa

un metro e 75 centimetri. Per averne una visione dinsieme, occorre unire  

tre tavole: quella che ritrae testa e spalle, quella che ritrae il torso  

fino allinguine, e quella che ritrae gambe e piedi. La figura umana è     

riprodotta anteriormente e posteriormente secondo questo schema (testa e  

spalle, torso e inguine, gambe e piedi), a strati successivi: il primo    

illustra muscoli, nervi e vasi superficiali; il secondo muscoli, nervi e  

vasi profondi; il terzo muscoli, arterie e vene; il quarto lo scheletro. La

raffigurazione è di tipo esploso, ovvero le varie parti anatomiche sono   

parzialmente staccate dal corpo e ribaltate in modo da consentirne una    

visione completa. Queste panoramiche del corpo umano sono seguite da      

numerose tavole ove sono illustrati, sempre a grandezza naturale e con    

precisione estrema, visceri e altri vari organi. Ogni tavola a colori è   

affiancata da una sua riproduzione in bianco e nero costellata da una serie

di numeri che rimandano alle didascalie contenute nei volumi di testo (qui

assenti).                                                                 

Disegni e incisioni sono opera di Antonio Serantoni (1780-1837), artista  

milanese specializzato in illustrazione anatomica, e di Giuseppe Canacci. 

Il Serantoni, che copiava dal vivo cadaveri sezionati, disegnò e incise   

quasi tutte le opere postume del Mascagni. Anche lAnatomia Universa uscì  

postuma, a Pisa, presso Niccolò Capurro, tra il 1823 e il 1832, a cura dei

professori Andrea Vaccà Berlinghieri, Giacomo Barzellotti e Giovanni Rosini

ai quali gli eredi di Mascagni avevano venduto i rami. Questa prima       

edizione era disponibile sia in bianco e nero, a 1125 franchi, sia a      

colori, a 2500 franchi, prezzo altissimo per lepoca. Secondo              

Garrison-Morton, A Medical Bibliography, 409.1 very few sets were issued. 

Paolo Mascagni si iscrisse alla facoltà medica dellUniversità di Siena nel

1772. Fu allievo dellanatomista P. Tabarrani e dopo la morte di questi il 

granduca Pietro Leopoldo gli affidò la lettura ordinaria di anatomia      

dellUniversità di Siena. Compì approfonditi studi sul sistema dei vasi    

linfatici e cominciò presto a lavorare allillustrazione dei testi anatomici

che scriveva. Nei primi anni del XIX secolo, si accinse a realizzare      

unopera di concezione grandiosa, la Grande anatomia del corpo umano,      

ambizioso progetto di rappresentazione di tutte le parti del corpo umano a

grandezza naturale nelle due vedute, anteriore e posteriore, ognuna       

suddivisa stratigraficamente dai piani superficiali ai profondi,          

scheletrici; in particolare le immagini dei visceri si sarebbero dovute   

eseguire su 15 tavole in varie proiezioni e in differenti stati di        

preparazione onde renderne chiaramente leggibile ogni dettaglio, mentre 40

disegni avrebbero illustrato le parti non raffigurate nelle tavole. Nei 15

anni del soggiorno fiorentino il M., che aveva affidato ad A. Serantoni il

compito di disegnarle, inciderle e colorarle, portò a termine tutte le    

tavole dellintera figura tranne quelle del piano scheletrico, molte dei   

visceri e varie  speciali che non erano state adeguatamente illustrate  

nella figura intera. Mascagni morì improvvisamente nellottobre del 1815.  

Dopo la sua scomparsa, il dissettore di anatomia di Siena G. Grifoni, già 

suo collaboratore, e Serantoni cercarono di completare lopera, realizzando

le tavole mancanti, le controtavole e le spiegazioni delle figure. Nel 1816

il fratello e il nipote del M. finanziarono la pubblicazione a Firenze di 

Anatomia per uso degli studiosi di scultura e pittura, corredata da 15   

tavole disegnate e incise da Serantoni per la maggior parte, alcune da A. 

Costa. Più tardi apparve il Prodromo della grande anatomia (Firenze 1819),

curato da Francesco Antonmarchi. Frattanto, a proposito delle osservazioni

e delle scoperte attribuite al M., era scoppiato un dissidio tra          

Antonmarchi, medico di Napoleone in esilio a SantElena, e lallievo del M.,

T. Farnese: questi allora ritenne opportuno pubblicare a Milano, in due   

volumi, nel 1821 una seconda edizione del Prodromo, mentre Antonmarchi    

dette alle stampe abusivamente unedizione incompleta delle tavole         

mascagnane attribuendosene la paternità (Planches anatomiques du corps    

humain exéé daprè les dimensions naturelles, accompagné dun texte         

explicatif par le docteur Antonmarchi, Paris 1823-26). Ne seguì una       

complessa vicenda che si concluse con la sconfessione di Antonmarchi, lo  

scioglimento della società che era stata da lui costituita per la         

pubblicazione delle opere postume del M. e la cessione di tutto il        

materiale originale a tre professori dello Studio pisano, A. Vacca        

Berlinghieri, G. Barzellotti e G. Rosini: fu grazie a loro che, tra il 1823

e 1831, vide finalmente la luce, a Pisa, ledizione completa dellAnatomia  

universa XLIV tabulis aeneis iuxta archetypum hominis adulti accuratissime

repraesentata cura ac studio A. Vacca Berlinghieri, J. Barzellotti et J. 

Rosini. (cfr. Paolo Mascagni in Dizionario Biografico degli Italiani).