Niccolò Betti
(Firenze 1550 ca.-notizie fino al 1618)
MADONNA CON BAMBINO E SAN GIOVANNINO
olio su tavola, cm 47x32
Corredato da parere scritto di Alessandro Nesi
La tavola qui proposta viene riferita con certezza a Niccolò Betti da Alessandro Nesi, il quale lo definisce uno dei “più intriganti e piacevoli coloristi del secondo Manierismo fiorentino”. Betti si formò nella bottega di Michele Tosini che affiancò nella preparazione di diversi apparati come per le decorazioni delle nozze del 1565 e per l’impresa dello Studiolo di Palazzo Vecchio eseguendo l’ovale con il Saccheggio di una città, firmato e databile al 1571.
Nel nostro dipinto si possono evidenziare aspetti peculiari del pittore come il “gusto assolutamente personale nell’uso dei colori, che sono sempre accesi e squillanti, e partecipano ad una tavolozza dominata da rosa scuri, rossi brillanti e arancioni quasi accecanti”. Il volto della Madonna riprende una fisionomia che ricorre nelle opere di Tosini tradotta attraverso la tipica stilizzazione dei tratti di Betti. Altre cifre stilistiche del pittore che si possono evidenziare nel nostro dipinto sono la forma tondeggiante della testa del Bambino, resa con rapidi tocchi chiari nelle lumeggiature dei ricci, e le mani della Madonna leggermente piegate e accuratamente scandite dalla luce. La scioltezza del ductus pittorico nel presente dipinto permette di ipotizzare una possibile datazione verso la fine degli anni Settanta o gli inizi degli anni Ottanta del Cinquecento, prima pertanto dell’esecuzione del Martirio di San Regolo (1588) quando recupera forme e posture accademiche.
Lo studioso propone alcuni confronti per il nostro dipinto con la Madonna col Bambino, i Santi Giovanni Battista e Marco, firmata della chiesa di Santa Maria delle Grazie, con l’Adorazione dei pastori, chiesa di Sant’Agnese e con la Madonna del Rosario, chiesa di San Zanobi e Santi fiorentini, Firenze.