Giovanni Fattori
(Livorno 1825 - 1908)
CONGIURA DI PATRIOTTI TOSCANI
olio su tavoletta, cm 12,5x10
firmato
sul retro: firmato e dedicato: All'amico carissimo Jacopo Cavallucci, il
suo vecchio amico Gio Fattori. imbro mostra Fattorina Firenze 1925 ed
etichetta recante il titolo, sulla cornice etichetta Galleria Pesaro
Provenienza
Collezione Enrico Checcucci
Esposizione
Mostra del centenario della nascita, Firenze, 1925
Bibliografia
Giovanni Malesci, Giovanni Fattori, Novara, 1961, pag. 27, n. 7, p. 343
Bruno della Chiesa, L'opera completa di Fattori, Milano , 1970, p. 87 n. 6
In Toscana i francesi rimangono fino al giugno 1860, ed è tra il 1859 e il
1860 che Giovanni Fattori si reca sui luoghi degli scontri con gli
austriaci, per documentarsi in vista di un grande quadro dedicato ai
recenti, drammatici avvenimenti contemporanei.
Tra i provvedimenti del governo provvisorio infatti, è il bando di un
concorso (poi noto come Concorso Ricasoli) per la rappresentazione delle
più importanti battaglie del Risorgimento: un tema ancora poco praticato
dalla pittura di storia, tradizionalmente volta a ricordare, seppure spesso
in modo allusivo, storie e personaggi del passato. La ricerca pittorica di
Fattori, che pur non arruolandosi come volontario, come avevano fatto
colleghi artisti e amici, aderiva al clima patriottico che animava la
Firenze di metà secolo, risultava invece perfettamente in linea con le
direttive del concorso: la pratica del disegno e della pittura dal vero,
che Fattori condivide proprio a partire da questa data con i colleghi
macchiaioli, lindagine sulla resa sintetica, immediata, di spazio, forme e
colori, non poteva infatti essere scissa per il pittore livornese
dallosservazione del dato reale, e in un frangente tanto drammatico
dallinteresse per gli eventi politici e civili della contemporaneitÃ
Ricorderà infatti lartista, ormai anziano, in un frammento autobiografico
del 1901: Il 59 e il 66 mi entusiasmai per la redenzione dItalia che
suscitò in me i migliori sentimenti innamorandomi dei fatti darme. Studiai
la vita militare e illustrai i principali fatti darme (I francesi
passando per la Toscana mi dettero agio di studiarli minutamente da vicino
(Fattori 1980, pp. 33-34).
Comincia così a divenire preponderante per Fattori e per gran parte della
storia della pittura italiana linteresse per la rappresentazione di fatti
avvertiti da subito come epocali per la storia della nazione e del popolo
italiano; ed è da un punto di vista popolare, vale a dire umanissimo e
antiretorico, che Fattori imposterà i suoi dipinti storici, privilegiando
visuali apparentemente secondarie e marginali. (in: 1861, I pittori del
Risorgimento, Catalogo mostra, Milano 2010, p.118)