19th Century Paintings

tue 23 April 2013
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Llewelyn Lloyd

€ 16.000 / 20.000
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Llewelyn Lloyd
(Livorno 1879 - Firenze 1949)
PINETA DI SAN ROSSORE
olio su tela, cm 50x73
firmato e datato 33
sul retro del telaio: firmato, datato e titolato
 
Per oltre un secolo e mezzo, fino al 1748, la parte della
Tenuta di san Rossore fu di proprietà della nobile
famiglia dei Riccardi che vi fecero costruire una Torre
distrutta nella Seconda Guerra Mondiale dai tesdeschi.
Dopo la morte di Gian Gastone, ultimo Granduca della Famiglia
dè Medici, ad essi subentrarono gli Asburgo –Lorena nel 1732.
I nuovi sovrani di Toscana vollero acquistare formalmente la
Tenuta di san Rossore, rilevandola dal Capitolo dei Canonici
della Chiesa Primaziale di Pisa, incontrando molte resisitenza.
I Lorena si occuparono di grandi opere di bonifiche nel territorio
e si deve a loro l’introduzione, nel 1771, del pino marittimo
sulle fasce dunali più prossime al mare per difesa
contro il libeccio e successivamente, l’impianto delle pinete
da pinolo nelle pasture e nelle macchie più interne, grazie
ad interventi di bonifica per colmata di zone palustri
in prossimità della località Piaggetta e delle Lame di Fuori.
Pietro Leopoldo II di Lorena curò la sistemazine del viale che da
Pisa porta alle Cascine vecchie, facendovi apporre alle due estremità
quattro statue di soggetto mitologico, due delle quali ancora
oggi esistenti presso il Ponte alle Trombe. Nel 1788 ebbe invece
inizio la costruzione dei viale che dalle Cascine vecchie vanno
rispettivamente alle Cascine Nuove e alla Sterpaia.Nel periodo
napoleonico la dinastia lorenese abbandonò la Toscana , annessa
all’Impero francese e San Rossore venne affidata alla sorella
di Napoleone, Elisa Bonaparte Baciocchi, Duchessa di Lucca e
principessa di Piombino che fece portare dalla Maremma dei cinghiali
allo scopo di potenziare l’attività venatoria. Ma purtroppo
in quegli anni la tenuta subì gravi danni al patrimonio boschivo e
faunistico poiché fu selvaggiamente sfruttata dai militari francesi.
Con la sconfitta di Napoleone e il ritorno dei Lorena la tenuta
ricominciò ad essere valorizzata assumendo sempre di più ruolo
di rappresentanza. Il Granduca Leopoldo II inziò la costruzione
del viale del Gombo fino ad arrivare al mare nel 1837.L’anno
successivo incaricò Gaetano Ceccherini di costruire uno stabilimento
balneare pubblico accessibile tramote il viale di Marina e
nel 1848 fece costruire lo chalet del Gombo ad uso personale
.Leopoldo II fece ristrutturare il Monastero di San Lussorio e costruì
la villa di Cascine Vecchie tutte rase al suolo nella II Guerra
Mondiale. Nel 1829 il granduca ordinò anche la realizzazione di
una pista per le corse a cavallo da considerarsi il primo nucleo
dell’ippodromo di San Rossore. Durante il periodo lorense la tenuta
fu sempre accessibile al pubblico. Con l’avvento dell’Unità
d’Italia la tenuta diventò invece proprietà dei savoia che la chiuse
al pubblico e divenne invece riserva di caccia e sede di una pregiata
scuderia per l’allevamento di cavalli purosangue. Nel 1869 il
re, quasi in punto di morte , celebrò a San Rossore le nozze con
Rosa Vercellana, detta la bella Rosina.