PIATTO, AREA ADRIATICA O VENETO, SECONDA METÀ DEL SECOLO XVI
in maiolica decorata in policromia, raffigurante il mito di Pan e Siringa, come indicato nella legenda delineata sotto il piede: “Sariga.mutata.in / chana” (Ovidio, Metamorfosi, I, 689-712). Pan, figlio di Ermes, si innamorò di Siringa, ninfa seguace di Diana, la quale per sfuggire al satiro invocò le Naiadi che la mutarono in canne palustri. Pan, trovandosi allora davanti a un canneto, ne udì il suono prodotto dal vento e le utilizzò per creare uno strumento musicale: la siringa appunto. Per modalità pittoriche e stilistiche il piatto in oggetto va collocato in quella produzione di piatti istoriati con modalità coerenti con la produzione urbinate o pesarese prodotti in area veneta alla metà circa del secolo XVI, come dimostrano ad esempio le opere del pittore Mazo o quelle più tarde della bottega di Mastro Domenico; alt. cm 5,5, diam. cm 30,2, diam. piede cm 11,1