Clavicembalo, Toscana prima metà sec. XVII, la parte interna del coperchio e il bordo sono dipinti, il piano e i laterali interni sono ricoperti in damasco giallo, le gambe, del sec. XIX, sono in legno intagliato a motivi classici e lumeggiate oro, cm 233,5x87x96 .......................... Le scene dipinte, raffiguranti Rinaldo e Armida, tratte dagli episodi della Gerusalemme Liberata, sono da riferirsi ad un maestro emiliano della prima metà del secolo XVII olio su tavola, parte interna del coperchio cm 84x233,5; bordo alt. cm 21 provenienza: Casa d'Aste Auctio, via del Giglio Firenze, 29/11/1936 Nella parte interna del coperchio è dipinta, in un paesaggio boschivo, la scena in cui Rinaldo di spalle impugna con la mano destra la spada e con la sinistra alza lo scudo di fronte ad una figura femminile nuda, Armida, ai suoi piedi un giglio (simbolo.della ghirlanda di fiori con cui la maga vuole renderlo suo schiavo). Intorno ai protagonisti un corteggio di figure danzanti che suonano il cembalo e Ninfe tra gli alberi che si tengono per mano quasi a formare un cerchio; sulla destra si apre un paesaggio con rovine e un accampamento con cavalieri e soldati, sullo sfondo si scorge una veduta di porto con galeoni. Nel bordo dello strumento sono dipinti due amorini con delfini seguiti da episodi con Rinaldo e Armida intervallati da mascheroni. Nella prima specchiatura è raffigurato l'episodio del viaggio di Carlo e Ubaldo sulla navicella della Fortuna. Nella seconda scena Rinaldo addormentato viene osservato da una Ninfa che esce dall'acqua.E' questo l'episodio in cui Rinaldo, giunto sul fiume Oronte, molto stanco, si riposa su un'isoletta del fiume con il canto delle Ninfe. La terza scena, la più celebre del canto XIV della Gerusalemme Liberata, raffigura Armida mentre si guarda allo specchio sorretto da Rinaldo, che la contempla rapito entrambi distesi in un bosco; nel paesaggio sullo sfondo si scorge una architettura circolare. La decorazione si conclude con un paesaggio. Sono noti altri esemplari di spinette dipinte, quella conservata al museo Stibbert di Firenze, indicata come di ambito veneto, sec. XVII, dipinta con scene raffiguranti Apollo e Orfeo. Cfr.: Il Museo Stibbert, catalogo a cura di G. Cantelli, 2 voll, tavv. 33-34, I tomo, scheda n. 137, p. 40, II tomo Loggetto è corredato da attestato di libera circolazione rilasciato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali in data 30-04-07