Bartolomeo Ligozzi
(Firenze 1631/39 circa - 1695)
FIORI IN UN CONTENITORE DI VETRO
olio su tela, cm 39x27,5
Opera corredata da parere scritto di Ilaria Della Monica
Bibliografia di riferimento
I. Della Monica, in Floralia, florilegio dalle collezioni fiorentine del Sei-Settecento. Catalogo della mostra a cura di M. Mosco e M. Rizzotto, Firenze 1988, p. 80
Il dipinto qui proposto raffigura un vaso di vetro poggiante su una superficie di pietra e contenente un elegante mazzo di fiori tra cui si riconoscono rose bianche, giacinti, garofani rossi e anemoni che si stagliano dal fondo scuro.
La studiosa riferisce che la “definizione dei fiori e l’attenta resa dei singoli particolari, entro una composizione equilibrata e dall’impianto solido, sono caratteri stilistici che indicano la scuola pittorica toscana come ambito di produzione del dipinto, in anni compresi fra il settimo e l’ultimo decennio del Seicento” e che inoltre “la presenze nella tela di elementi caratteristici, come la precisa descrizione di alcune varietà floreali (replicate entro l’intero corpus) portano con sicurezza al nome di Bartolomeo Ligozzi come autore della tela”.
Le opere di Bartolomeo, pittore di nature morte molto apprezzato presso la famiglia dei Medici, sono caratterizzate da una pittura ferma e limpida che deriva quasi sicuramente dalle illustrazioni di piante rare ed officinali siglate da Jacopo Ligozzi, di cui era nipote, ma anche dalle composizioni del romano Mario Nuzzi conosciuto come Mario dei Fiori. Alla tipologia di piccoli e raffinati bouquet di fiori di solito "legati nel dialogo scambievole di tele a pendant" si avvicina l'opera qui proposta, che doveva avere infatti una tela compagna secondo quanto riportato dai proprietari. Per confronti si veda il Vaso di fiori già nelle Gallerie Fiorentine (pubblicato ne Il giardino del Granduca: natura morta nelle collezioni medicee, a cura di M. Chiarini, Torino 1997, p. 24, fig. 172) e un altro Vaso di fiori in un vaso di vetro oggi nel Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano con cui il nostro quadro ha in comune anche la bella cornice medicea riccamente intagliata e dorata.