CORNICE, ROMA, FINE SECOLO XVII – INIZI XVIII
battuta con foglie e sottofoglie rivolte verso l’interno, gole lisce, cordone ritorto, profilo aggettante con strigliatura posta in obliquo, contenente un baccello, separata da una foglia, gole lisce, profilo baccellato alternato con foglie stilizzate, gole lisce scendono a muro. Doratura a guazzo in oro zecchino con preparazione a bolo arancio. Luce cm 72,5x100,5; ingombro cm 100,5x128,5
Bibliografia
Catalogo 8, n. 66
Questo superbo esemplare di Maratta, derivazione arricchita della più semplice Salvator Rosa, costituisce una tipologia in uso dalla metà del seicento alla fine del secolo seguente. L’intaglio, particolarmente ricco e raffinato, si articola in quattro ordini, tra cui s’impone la forte strigliatura posta in obliquo alternata da fogliette stilizzate. L’effetto ritmato della sagoma è ottenuto dai rimandi tra la strigliatura aggettante, l’intervallo della larga gola liscia e i profili più esterni. Proprio il motivo strigliato con baccello palesa l’influenza toscana, peraltro comprensibile vista la vicinanza culturale che lega le due regioni.