Pompeo Mariani
(Monza 1857 - Bordighera 1927)
LE LUCCIOLE
olio su cartone, cm 70x44
firmato e datato "Milano 1890" in basso a sinistra
Provenienza
Galleria d'Arte Enrico, Milano
Collezione privata, Novara
Bibliografia
G. Sala, Pompeo Mariani, Milano 1995, p. 67 ill.
"Le scelte iconografiche già a suo tempo fatte dallo zio Mosè gli danno la prima occasione di spunti nella rappresentazione di scene della vita milanese ma l'ambiente in cui si muovono le sue donne (tali infatti sono quasi sempre i soggetti preferiti) sono i luoghi d'incontro della buona società, i ristoranti e i caffè in Galleria, il bar Cova, i teatri alla Scala e Dal Verme, i palchi di velluti rossi; e gli scintillanti foyer, le ballerine pronte per lo spettacolo o all'uscita dal teatro, le corse all’ippodromo di San Siro. La città diviene solo un pretesto di ambientazione e non, come nei quadri di Bianchi, protagonista nei suoi monumenti o nelle sue strade: è la folla che lo interessa, i colori vivaci delle toilettes femminili sembrano affascinarlo, a cui fa da contrappunto il nero degli abiti maschili, il movimento, la vita mondana fatta d'incontri, soste al caffè, pettegolezzi nei palchi e scambio di sguardi che è in un certo senso una delle eredità della scapigliatura (contrapposta a quel filone che sfocerà nel simbolismo di Previati) gli offrono occasioni di prove pittoriche. Il suo fare appare più aereo, con poche pennellate leggere e fluide, quasi acquose e sempre di colori chiari (la felice esperienza di monotipi e il lungo lavoro su di essi lo indirizza in questo senso) con le quali evoca il carattere di questa società inconsistente, fatto di apparenza".
(M. Di Giovanna Madruzza, Pompeo Mariani catalogo ragionato, Milano 1997 pp. 30-31)