Francesco De Mura
(Napoli 1696-1782)
ASSUNZIONE DELLA VERGINE
olio su tela, cm 151,5x105,5
L'opera è corredata da parere scritto di Ferdinando Bologna, Napoli 1984
Provenienza
Christie's, Londra, 24 febbraio 1984, lotto 29;
Collezione privata, Napoli
Venduto a Londra con un’attribuzione a Francesco Solimena, il dipinto qui offerto è stato giustamente ricondotto al catalogo del giovane De Mura da Ferdinando Bologna in una circostanziata comunicazione al proprietario di poco successiva al passaggio in asta. Custodita per oltre tre decenni in una raccolta privata napoletana, l’opera è rimasta tuttavia del tutto inedita e quindi sconosciuta agli studi che in questo periodo hanno messo progressivamente a fuoco la figura dell’allievo più illustre di Francesco Solimena.
Modello della nostra paletta, riproposto con minori varianti compositive, è l'Assunzione della Vergine dipinta dal Solimena per la cattedrale di Capua, documentata come già in loco nel 1725. Un’opera a lungo studiata dal maestro napoletano, come indicano il disegno preparatorio identificato da Ferdinando Bologna al British Museum e il bozzetto conservato a Trapani nel Museo Pepoli, e immediatamente celebre tanto da essere riprodotta all’incisione e replicata a olio dalla bottega in un dipinto ora nei depositi della Galleria Nazionale di Arte Antica a Roma (F. Bologna, Francesco Solimena, Napoli 1958, I, pp. 194, 249-50; II, figg. 160-61).
Il nostro dipinto ne differisce per la forma rettangolare, priva dei profili sagomati che sui lati brevi caratterizzano la pala di Capua ma, soprattutto, per la raffinata gamma cromatica lontana dai colori accesi e dalle ombre risentite del modello. Una preferenza che appunto caratterizza fin dagli esordi la produzione di Francesco De Mura, che ne farà la sua cifra personalissima.
Presente nella bottega di Solimena a partire dal 1708, e tra gli allievi certamente il più dotato, fin verso la fine degli anni Venti De Mura resterà strettamente legato ai modelli del maestro, progressivamente divergendone tuttavia nella preferenza per composizioni più raffinate e leggere, già percepibili nelle prime prove per Montecassino, del 1731.
Sofisticata sperimentazione sulle possibili varianti dal modello solimeniano, la nostra tela deve quindi situarsi nel breve tratto di tempo che separa la pala di Capua (1725) dalle prime prove pienamente autonome di De Mura all’inizio del quarto decennio del Settecento.