Giovanni Bonazza
(Venezia 1654 – Padova 1736)
ANGELO ANNUNZIANTE
marmo, cm 73x33x21
Bibliografia di riferimento
P. Goi, Giunte al catalogo dei Bonazza, in “Per sovrana risoluzione”. Studi in ricordo di Amelio Tagliaferri, a cura di G.M. Pilo, B. Polese, Arte Documento, Quaderni 4, 1998, p. 556;
S. Guerriero, Una Venere e Amore di Giovanni Bonazza ad Amburgo, in “Arte Veneta”, LXX, 2013, pp. 204-205, fig. 5
Questo bellissimo angelo còlto in volo nell’atto di annunciare alla Madonna il mistero dell’incarnazione tradisce immediatamente la mano di Giovanni Bonazza, uno dei massimi protagonisti della plastica veneta barocca a cavallo tra Sei e Settecento (Matej Klemenčič, in Andrea Bacchi, con la collaborazione di Susanna Zanuso, La scultura a Venezia da Sansovino a Canova, Milano 2000, pp. 702-704). Uno scultore non solo in grado di concepire composizioni fortemente dinamiche ma anche di movimentare in modo assai vivace la superficie delle sculture e, come vediamo in questo angelo, traslare quindi nel marmo il gusto per l’abbozzo e la fattura compendiaria, tipico della terracotta. Un confronto importante è offerto, ad esempio, dall’Angelo, datato 1700, nella chiesa parrocchiale di San Bellino. Ancora più illuminante è poi l’accostamento all’Angelo annunziante del gruppo dell’Annunciata che occupa due nicchie a lato dell’altare dell’oratorio omonimo di San Vito al Tagliamento: sebbene praticamente in controparte (ma la norma prevedeva che l’Angelo si trovasse a sinistra della Madonna, come doveva presentarsi quello qui in oggetto), l’opera di San Vito è quasi sovrapponibile alla presente statua, che presumibilmente doveva trovarsi su un altare, magari a coronamento di una macchina più complessa; perduta è, attualmente, la figura della Madonna.
A.B.