Vincenzo Consani
(Lucca 1818 – Firenze 1887)
RITRATTO DI PRELATO
terracotta con tracce di doratura, cm 50x41x24
Iscrizione sul retro: V. Consani F. 1839 M. Deachi
Bibliografia di riferimento
L. Bassignana, Vincenzo Consani: la “bellezza permanente e senza data” dell’antico, in “Artista”, II, 1990, pp. 166-179;
M. Vezzosi, 1780-1880. Dal respiro dell’antico ai moti del cuore: pittura e scultura italiana tra Neoclassicismo e tardo romanticismo, Firenze 2003, pp. 149-151, cat. 28
Vincenzo Consani, allievo a Firenze di Luigi Pampaloni, a sua volta educato da Lorenzo Bartolini, è noto soprattutto come esponente, nel pieno Ottocento, di un Neoclassicismo appena scalfito dalle nuove istanze puriste o veriste. Il busto qui in oggetto, datato e firmato, appartiene però alla primissima attività dello scultore: di poco successiva al suo trasferimento a Firenze, nel 1835, l’opera non è ancora improntata ad un linguaggio rigidamente classicista. Consani esordì come ritrattista, nel 1836, con un busto in terracotta del cappuccino Francesco Maria Finucci (M. Cappelletti, Per l’inaugurazione del busto di Vincenzo Consani, Lucca 1897, p. 5), e nel corso della sua carriera eseguì ben 69 busti (ibidem, p. 11). Ancora negli anni Quaranta lo scultore avrebbe oscillato tra un gusto a volte neo-quattrocentesco altre neo-barocco (A. Panzetta, Nuovo dizionario degli scultori italiani dell’Ottocento e del primo Novecento, Torino 2003, I, p. 227), e questo ritratto di prelato, nella vibrante modellazione dei capelli e della veste, tradisce lo studio e la conoscenza della scultura pre-canoviana.
A.B.