(Gastronomia Illustrati 500) SCAPPI, Bartolomeo. Opera di m. Bartolomeo
Scappi, cuoco secreto di papa Pio Quinto divisa in sei libri [ Con il
discorso funerale, che fu fatto nelle essequie di papa Paulo III. Con le
figure che fanno bisogno nella cucina, & alli reverendissimi nel Conclave.
In Venetia, appresso Alessandro Vecchi, 1596.
In 4to (203 x 148 mm). [iii] 343 [1] carte. XXIIII xilografie a piena
pagina e [1] a doppia pagina al termine del volume. Marca tipografica al
frontespizio, iniziali e fregi xilografici. Legatura coeva in pergamena
flessibile con titolo manoscritto al dorso, resti di bindelle. Assente
lantiporta e la carta [ ]4 con il ritratto dellautore, galleria di tarlo al
margine inferiore dei fascicoli H-L e O-R.
Rara terza edizione del più celebre trattato gastronomico del
Cinquecento, pubblicato per la prima volta a Venezia, da Michele
Tramezzino, nel 1570. Esso comprende sei libri: nel primo lautore istruisce
un giovane discepolo, spiegandogli il ruolo e la figura del cuoco, la
maniera di scegliere le materie prime migliori e il modo corretto di
allestire i locali di lavoro; il secondo libro descrive i diversi tipi e le
varie cotture delle carni; il terzo è dedicato ai pesci; il quarto alla
creazione dei menù ossia alla scelta della vivande in relazione alla
stagione; il quinto alla confezione di pasticci, crostate, torte e altre
sorte di dolci; il sesto infine al vitto dei malati e dei convalescenti.
Poco o nulla si sa della vita di Bartolomeo Scappi. Egli nacque a Bologna o
più probabilmente in Veneto, come sostengono alcuni studiosi per via
dellinflessione dialettale della sua prosa. Da alcuni cenni biografici
presenti nel trattato si apprende che nel 1536 si trovava a Roma con il
compito di allestire, per conto del cardinale Lorenzo Campeggi, il
banchetto di benvenuto per larrivo in città dellimperatore Carlo V. Nel
1542 organizzò invece il convito che il cardinale Marin Grimani diede a
Venezia in occasione della visita di Ranuccio Farnese. Scappi fu attivo in
varie città italiane, ma lavorò prevalentemente a Roma, al servizio dei
cardinali Pietro Bembo, Rodolfo Pio di Carpi e Jacopo Sadoleto e dei papi
Giulio III e Pio IV, di cui nel frontespizio dellOpera si definisce cuoco
segreto. Lultimo suo banchetto attestato è quello che preparò nel 1566 per
celebrare lanniversario dellelezione di Pio V. Egli morì probabilmente poco
prima o poco dopo la pubblicazione del suo trattato. (Govi, I classici che
hanno fatto lItalia, Regnani 2010, n. 117).