Valerio Castello
(Genova, 1624 - 1659)
CROCIFISSIONE TRA I DOLENTI
olio su tela, cm 130x97,5
L’inedito dipinto qui offerto costituisce un’interessante aggiunta al catalogo di Valerio Castello, ancora aperto a inattese scoperte soprattutto per quanto riguarda la prima attività dell’artista genovese. La nostra tela si iscrive appunto negli anni che appena precedono la metà del secolo, come indica il confronto con due opere di uguale soggetto da tempo note agli studi sul pittore. Si tratta della teletta in collezione Koelliker, possibile abbozzo per una composizione più ampia (A. Orlando, Dipinti genovesi dal Cinquecento al Settecento, Torino 2006, pp. 122-25) e di un’altra tela in collezione privata che si accosta alla nostra in maniera ancora più puntuale. Entrambe sono pubblicate da Camillo Manzitti (Valerio Castello, Torino 2004, p. 90, n. 28; p. 100, n. 43, rispettivamente). È appunto questa seconda Crocefissione, in cui tuttora persiste il famosissimo modello di Antonio van Dyck, a offrire precisi confronti con la nostra che ne ripete gli angeli piangenti tra le nubi temporalesche e, con qualche variante, il paesaggio sullo sfondo tanto da porsi come possibile ulteriore sviluppo di quella invenzione, peraltro di minori dimensioni (cm 39,5x31,5). La principale novità riguarda le figure dei dolenti che nel nostro dipinto emergono dall’ombra quasi posassero sullo stesso piano dello spettatore e, in primo piano, richiamano anche sotto il profilo cromatico gli angeli all’estremo opposto della diagonale. L’intenso patetismo della Vergine, possibile rilettura dei modelli correggeschi ricordati da Anna Orlando in relazione alla versione Koelliker, dove un diverso gruppo di dolenti appare appena abbozzato, ritorna altresì nella Madonna Assunta di raccolta privata (Manzitti 2004, cit., p. 100, n. 42) databile anch’essa poco prima della metà del secolo.