Giovanni Battista Bernero
(Cavallerleone, Cuneo 1735 - Torino 1796)
DONNA CON BAMBINO
terracotta, cm 45x34x25
Questa squisita terracotta, di una grazia e levità quasi pienamente rococò, è stata originariamente presentata al pubblico con un riferimento a Francesco Ladatte (Antiquari a Stupinigi, Savigliano 2004, p. 103), poi attribuita a Giovanni Battista Bernero (Andrea Bacchi, scheda in Jacopo Sansovino, Annibale Carracci ed altri contributi, Firenze 2007, pp. 102-111, cat. 11) e infine, più recentemente, a Stefano Maria Clemente (Vittorio Natale, scheda in Spiritelli, amorini, genietti e cherubini: allegorie e decorazione di putti dal Barocco al Neoclassico, catalogo della mostra, Torino, Museo di arti decorative Accorsi-Ometto, a cura di Vittorio Natale, Cinisello Balsamo 2016, p. 64, cat. 3.8). La critica è quindi sempre stata concorde nel riferire l’opera all’ambito piemontese del Settecento, e la proposta in favore di Bernero sembra essere la più convincente. Il panneggio della donna, ampio ed esuberante, trova un confronto con una delle opere maggiori dello scultore, il Beato Amedeo in marmo del 1764-65 sull’altare maggiore dalla cappella della Curia Regia nel Palazzo Reale di Torino. Bernero, entrato nel 1757 nella ‘Scuola del disegno per li pittori, scultori e lavoranti di tappezzeria’ diretta dal pittore di origine francese Claudio Francesco Beaumont, ebbe sempre un rapporto privilegiato con il gusto parigino, anche grazie al suo possibile apprendistato con il già citato Ladatte. E proprio un dialogo a distanza con la Parigi di François Boucher potrebbe offrire un aiuto per una corretta lettura iconografica di questa terracotta. Già identificata, ipoteticamente, con una Carità (Bacchi, cit.), è stata poi presentata più genericamente come una Figura allegorica (Natale, cit.), ma nessuna delle due ipotesi sembra calzante: la presenza di un solo putto (che non è neanche rappresentato nell’atto di reclamare il latte dal seno della donna) suggerisce di escludere la prima identificazione, e l’assenza di qualsivoglia attributo rende difficile accettare la seconda. Potrebbe invece trattarsi, più semplicemente, anche se forse sorprendentemente, di una variazione sul tema della Madonna col Bambino, probabilmente il soggetto più frequentato in assoluto della storia dell’arte occidentale, riletto però alla luce di quella fascinazione per pastorelle e scene bucoliche che informa tanta parte della pittura di Boucher: è difficile immaginare la raffigurazione di una Madonna con una spallina calata sulla spalla destra, secondo una soluzione senz’altro poco in linea con la tradizione rinascimentale e barocca italiana, ma forse questa terracotta non raffigurava davvero un soggetto preciso, quanto piuttosto l’abbraccio tra una madre e il figlio.
A.B.