Orazio Samacchini
(Bologna, 1532 -1577)
ANNUNCIAZIONE
olio su tela, cm 107x87
In primissimo piano, con un coinvolgimento intenso da parte dello spettatore, viene rappresentato l’evento sacro dell'Annunciazione. Nella stanza in penombra l’arcangelo Gabriele, seguito da un vortice di angioletti, giunge maestoso sopra dense nubi. La stanza è illuminata dalla colomba dello Spirito Santo che irradia luce divina, mentre la Vergine, intenta a leggere, si ritrae dinanzi all’improvvisa apparizione.
In secondo piano, in una stanza adiacente, si muovono due figure dalle silhouette eleganti che tradiscono una derivazione parmigianinesca, cosa che ci porta a classificare il dipinto come opera bolognese del Cinquecento.
L'autore è Orazio Samacchini; le forme tornite delle figure, richiamano la tradizione emiliana di primo Cinquecento, echi di Prospero Fontana, oltre a riferimenti al disegno fiorentino e alle opere di Giorgio Vasari in particolare.
La tipologia dei volti e il modo in cui sono condotti gli “erculei” angioletti rimandano alle opere del Samacchini eseguite attorno agli inizi degli anni Settanta del Cinquecento, al ritorno dalla sua esperienza romana; basterà confrontare la nostra Annunciazione con la grande pala raffigurante l’Incoronazione della Vergine della Pinacoteca Nazionale di Bologna, per trovare tutti gli elementi che caratterizzano la nostra tela: ombrosità della scena, luce che colpisce e rileva forme chiuse e tornite di costruzione vasariana, un’accurata e meticolosa stesura pittorica esaltata da velature “metalliche”.
Di questa Annunciazione ne esistono altre due versioni, una conservata al museo di Tula (Russia) e una alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, anch’esse su tela e simili per dimensioni (cm 106x86).
Probabilmente il pittore, dato il successo della composizione, ha riutilizzato lo stesso cartone preparatorio in momenti diversi del suo percorso pittorico.