16TH TO 20TH CENTURY PAINTINGS

Florence, 
tue 13 February 2018
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Bartolomeo Cavarozzi

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Bartolomeo Cavarozzi

(Viterbo 1587-Roma 1625)                                                  

MADONNA CON BAMBINO                                                       

olio su tela ovale, cm 105x80                                             

                                                                          

Bibliografia                                                              

I. Faldi, in "Il Tempo" 25 ottobre 1985; G. Papi, Bartolomeo Cavarozzi,, Soncino 2015, pp. 48, 203, 219; n. 35, fig. 11.                           

                                                                          

Rivisitazione post-caravaggesca della Madonna della Seggiola di Raffaello, il bel dipinto di Bartolomeo Cavarozzi ripete parzialmente, a fini di devozione privata, l’imponente Sacra Famiglia a figure intere già in raccolta privata a Torino, dalla collezione Zerbone (G. Papi 2015 cit., p. 139, tav. XLIII). La probabile provenienza originaria da palazzo Spinola a Genova suggerisce, per il prototipo della nostra composizione, una  datazione al breve soggiorno genovese del Cavarozzi nel 1617, poco prima del viaggio in Spagna al seguito del marchese Crescenzi. Lo confermano in  ogni caso gli esiti stilistici e compositivi di questa invenzione in ambito genovese, percepiti immediatamente nelle opere di Domenico Fiasella, di Giovanni Andrea de Ferrari e addirittura di Andrea Ansaldo, a riprova della fortuna di questa immagine, peraltro ampiamente replicata in area ligure.  La sola figura del Bambino, sorretto dalla madre rivolta invece frontalmente ritorna poi nella celebre Sacra Famiglia della Galleria Spada a Roma, e ancora in una Madonna col Bambino di formato circolare, già in   collezione privata a Madrid (G. Papi, 2015, p. 215, fig. 7, n. 24).  probabile che queste repliche ridotte, variate anche nelle scelte cromatiche, siano state eseguite da Bartolomeo Cavarozzi dopo il ritorno a Roma, se non nei primi anni Venti, a riprova della prolungata fortuna di un’invenzione in grado di aggiornare l’ideale maternità serena di Raffaello  alla luce del naturalismo seicentesco.