Bottega di Jacopo Tintoretto, fine del sec. XVI
RITRATTO DI SENATORE VENEZIANO
olio su tela, cm 115,5x105
in alto a sinistra è presente l'iscrizione: "Loys Basad".
Provenienza
Collezione privata
Bibliografia di riferimento
S. Mason Rinaldi, Domenico Tintoretto e l’eredità della bottega, in Jacopo Tintoretto, atti del congresso internazionale (Madrid, Museo Nazionale del Prado, 26 – 27 febbraio 2007) a cura di M. F. Falomir e B. Aikema, Madrid 2009, pp. 84-90.
Il personaggio effigiato di tre quarti su questa tela indossa il robone rosso, soppannato d'ermellino, caratteristico dei senatori veneziani.
La generale impostazione, la tipizzazione del giovane uomo di cui sono per esempio naturalisticamente descritti i freddi occhi cerulei e l’incipiente calvizie, nonché i rialzi a corpo che movimentano e illuminano le pieghe ansate del velluto della sua veste d’ordinanza, riconducono il dipinto alla bottega di Jacopo Tintoretto dalla quale uscirono molti ritratti di notabili veneziani, spesso con l’indicazione, sullo sfondo, del nome o del casato di appartenenza. Nel nostro caso è possibile sciogliere tale iscrizione, collocata in alto a sinistra, come Luigi Basadella.
Si menziona come confronto il Ritratto di senatore oggi conservato presso The Havard Art Museums a Cabridge (1927.204; cfr. E. P. Bowron, European Paintings Before 1900 in the Fogg Art Museum: A Summary Catalogue including Paintings in the Busch-Reisinger Museum, Harvard University Art Museums (Cambridge, MA, 1990), pp. 131, 339, repr. b/w cat. no. 703), precedentemente riferito alla tarda attività di Jacopo Tintoretto, intorno al nono decennio del Cinquecento, e oggi considerato di mano del figlio Domenico che affiancò il padre all’interno della sua prolifica bottega e prendendone le redini alla sua morte.