OLD MASTER PAINTINGS

Florence, 
tue 14 November 2017
Live auction 224
59

Maria Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina

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Maria Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina 
(Torino, 1692 –1761) 
RITRATTO DI CARLO EMANUELE III (1701-1773), III RE DI SARDEGNA 
olio su tela, cm 203x141

Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante ai sensi del D.Lgs. 22/01/2004

Provenienza
Marco Datrino, Torre Canavese; Collezione Bruni Tedeschi, Torino;  Sotheby's, Milano,10 luglio 2007, lotto 256 

Il ritratto di Carlo Emanuele III in piedi, con le insegne regali e il collare dell’Annunziata, è caratterizzato da una nitida esecuzione e da un tono aulico che lo qualifica come opera della pittrice Maria Giovanna Battista Clementi, detta la Clementina, importante pittrice italiana specializzata in ritratti e attiva soprattutto alla corte sabauda dove lavorò fino al 1755. È presentato entro una ricca cornice intagliata e dorata.Il nostro dipinto è in particolare molto vicino al ritratto di Carlo Emanuele III conservato alla Galleria Sabauda di Torino, simile anche per dimensioni (cm 211x144) e proveniente dalla raccolta del pittore Buccinelli, che lo vendette nel 1865.Già attribuito al pittore Van Loo, il dipinto della Sabauda venne ricondotto alla pittrice dal Vesme (A. Baudi di Vesme, L’arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo, Schede, Torino, 1963-82, vol. I, pp. 328-329) sulla base di un documento del 1738, che consentiva anche l’identificazione del personaggio, appunto Carlo Emanuele III, quartogenito di Vittorio Amedeo II e di Anna Maria di Borbone Orléans, che nacque a Torino nel 1701 e divenne Re di Sardegna in seguito all’abdicazione del padre, il 3 settembre 1730.Rispetto al quadro della Galleria Sabauda, il ritratto qui offerto rappresenta una replica con alcune varianti: il drappeggio verde che cade diversamente, il paesaggio in cui figurano sentieri di montagna e una certa semplificazione dell’abito e del sostegno che regge l’elmo e la corona. La gamma cromatica usata ha toni vividi e brillanti, soprattutto nel panneggio azzurro intorno alla vita e nel manto rosso bordato di ermellino, a dimostrazione di una efficace resa dell’iconografia sabauda.