Niccolò De Simone
(Liegi? Documentato a Napoli dal 1636 al 1677)
SANT’AGATA IN CARCERE
olio su tela, cm 151,5x127
Provenienza
Collezione privata
Sebbene non firmato né documentato da pagamenti, il dipinto qui offerto va restituito con ogni evidenza a Niccolò De Simone, con le cui opere certe la nostra figura femminile, dolente ma affascinante, presenta palesi confronti.
Oltre al dipinto di uguale soggetto in cui la giovane martire è inquadrata a mezza figura, reso noto da Achille Della Ragione, confrontabile al nostro anche sotto il profilo cromatico, i richiami più pertinenti sono quelli con le madri urlanti nella Strage degli Innocenti a Capodimonte, eseguita insieme a un seguace di Viviano Codazzi, e con i protagonisti del concitato Martirio di San Potito, nell’omonima chiesa napoletana, firmato e datato del 1654. Tipici dell’artista, vicino al classicismo di Massimo Stanzione ma profondamente colpito dal soggiorno napoletano del Grechetto, sono poi i riflessi cangianti dell’elaborato panneggio e le lumeggiature dei riccioli della santa.