Artista Caravaggesco del XVII secolo
SAN GIROLAMO IN MEDITAZIONE
olio su tela, cm 176x137
Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dalla Direzione per i Beni Culturali e Paesaggistici, il direttore regionale del Lazio, ai sensi del D.Lgs. 22.01.2004 del 1 luglio 2009
Provenienza
Padova, collezione privata;
Finarte, Roma, asta del 14 novembre 2006, lotto 13
Bibliografia
C. Semenzato, Un San Gerolamo del Saraceni, in “Arte Veneta”, XX, 1966, pp. 259-261
C. Donzelli, G.M.Pilo, I pittori del Seicento veneto, Firenze 1967, p. 367
A. Ottani Cavina, Carlo Saraceni, Milano 1968, p. 138, scheda n. 138.
M. Gallo, scheda di catalogo Finarte, Roma 14/11/2006 (come Hendrick Terbrugghen)
M. Gallo, Un precedente del Giona sul letamaio di Jan Lievens (1631): il San Girolamo penitente in atto di studiare le sacre scritture (ca. 1610-15), possibile incunabolo di Hendrik Ter Brugghen, in Atti della Giornata di Studi “Quesiti Caravaggeschi”, (2012) Pontedera, 2014, pp. 205-223, fig. 3; riprodotto in quarta di copertina.
Pubblicato per la prima volta come opera di Carlo Saraceni – attribuzione respinta da Anna Ottani Cavina nella sua monografia sull’artista veneziano e non più presa in considerazione dagli studi più recenti – il dipinto qui offerto è comparso in pubblico per la prima volta in un’asta Finarte del 2006 come opera di Hendrick ter Brugghen, una proposta argomentata nel catalogo di vendita da una lunga scheda di Marco Gallo.
Lo stesso studioso è recentemente tornato a occuparsi del dipinto, ripercorrendone le vicende, allargando i possibili confronti a personalità diverse del mondo artistico olandese e ipotizzando che, a prescindere da una paternità difficilmente dimostrabile – quella di un giovanissimo Hendrick ter Brugghen non ancora tornato in patria dal soggiorno romano – il nostro dipinto fosse conosciuto oltralpe, come indicano alcune derivazioni che certificano la diffusione di questo modello in ambiente nordico.
Tra queste, per l’appunto, un’incisione di Jan Lievens (fig. 1) che propone lo stesso soggetto raffigurando Girolamo come anziano eremita, per quanto attorniato dai simboli della dignità vescovile, nella stessa posa di spossato abbandono con cui è raffigurato nel nostro dipinto.
Lo stesso modello, sebbene più elaborato, ritorna nel noto dipinto dell’artista olandese, il Giobbe nella National Gallery of Canada a Ottawa, del 1631: una data che si è giustamente voluto estendere all’incisione e che sembra porre un termine cronologico preciso per la conoscenza della nostra tela nel mondo dei caravaggisti di Utrecht.