Guidoccio Cozzarelli
(Siena, 1450-1517)
SAN GIOVANNI DOLENTE
tempera grassa su tavola, diam. cm 28,5
Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo ai sensi del D.DR del 10 luglio 2006
Guidoccio Cozzarelli fu allievo e collaboratore di Matteo di Giovanni, con il quale talvolta viene confuso data la prossimità dei due stili.Le opere di Guidoccio, rispetto a quelle del maestro, sono meno aperte alle proposte artistiche esterne ma connotate da una spiccata sensibilità al chiaroscuro e al cromatismo.Cozzarelli fu anche apprezzato miniatore, tra le sue opere possiamo ricordare la pergamena custodita nell'Archivio di Stato a Siena e le miniature del duomo di Siena degli anni ottanta del Quattrocento. Proprio a questi anni va ricondotto il suo periodo più felice quando realizzò per il convento francescano osservante di Sinalunga il Battesimo di Cristo e una Madonna con il Bambino incoronata dagli angeli alla presenza di Dio Padre e dei santi Simone e Taddeo, firmata e datata 1486.Il raffinato tondo qui presentato, che doveva far parte di un gruppo poi smembrato del pittore senese, forse la parte terminale di una Croce, rientra tra le opere degli anni Ottanta del Quattrocento per le evidenti affinità stilistiche con i suoi lavori più celebri. La preziosa aureola, i capelli biondi trattati come fili d’oro e il volto sofferente del santo in cui le lacrime sono rappresentate con grande ricercatezza, rimandano senza dubbio al brillante e fantasioso lavoro di Guidoccio come miniatore; invece nella vivida scelta cromatica del panneggio carminio e nell’ombreggiare spigoloso del viso troviamo il legame con la maniera dolce di Matteo di Giovanni, da cui deriva anche la sinuosità della figura.La scheda tecnico-artistica redatta dalla Soprintendenza di Milano qualifica la piccola tavola come elemento molto importante per la ricostruzione del corpus pittorico del Cozzarelli e per la conseguente ricostruzione del suo lavoro nella prima maturità.Nelle pale d'altare o nelle tavole votive il Cozzarelli risulta artista più statico nelle pose e nelle espressioni, seppur sempre scrupoloso nell'esecuzione, mentre è proprio nelle opere di minore formato che si dimostra pittore spigliato e vivace.