Book, manuscripts AND AUTOGRAPHS

Florence, 
wed 14 February 2018
Live auction 244
57

(Bibliografia – Bibliofilia) GESSNER, Konrad. Bibliotheca instituta et collecta, primum a Conrado Gesnero: deinde in Epitomen redacta, & novorum Librorum accessione locupletata, tertiò recognita, & in duplum post priores editiones aucta, per Iosiam Simlerum: Iam verò postremò aliquot mille, cùm priorum tùm novorum authorum opusculis, ex instructissima Viennensi Austriæ Imperatoria Bibliotheca amplificata, per Iohannem Iacobum Frisium Tigurinum. Tiguri, excudebat Christophorus Froschoverus, 1583.

(Bibliografia – Bibliofilia) GESSNER, Konrad. Bibliotheca instituta et collecta, primum a Conrado Gesnero: deinde in Epitomen redacta, & novorum Librorum accessione locupletata, tertiò recognita, & in duplum post priores editiones aucta, per Iosiam Simlerum: Iam verò postremò aliquot mille, cùm priorum tùm novorum authorum opusculis, ex instructissima Viennensi Austriæ Imperatoria Bibliotheca amplificata, per Iohannem Iacobum Frisium Tigurinum. Tiguri, excudebat Christophorus Froschoverus, 1583.

In folio (323 x 204 mm). [lvi] 835 [3] pp. Marca tipografica al frontespizio, iniziali xilografiche, testo in corsivo su due colonne. Piena pergamena settecentesca, tassello dorato al dorso, tagli macchiettati di rosso e d’azzurro. Frontespizio un po’ ingiallito, specchio di scrittura pallidamente brunito, occasionali fioriture ai margini, un piccolo strappo senza perdita alla carta t1, qualche parola censurata, un paio di antiche note scritte in inchiostro bruno al margine.

Seconda edizione, riveduta e molto ampliata, della Bibliotheca universalis di Gessner pubblicata nel 1545, primo tentativo di realizzare una bibliografia “universale” delle opere in greco, latino e ebraico scritte dagli inizi della storia dell’umanità fino ai suoi tempi. La Bibliotheca divenne presto un punto di riferimento della bibliografia, non solo come guida per gli studiosi, ma anche per la formazione delle biblioteche pubbliche e private. A spingere Gessner alla sua realizzazione fu il pericolo incombente dell’avanzata dei turchi in Europa e anche la distruzione della prestigiosa biblioteca del re Mattia Corvino. Proprio perché voleva contribuire alla salvezza e alla conservazione dei documenti scritti dalla civiltà umana, quelli del passato e quelli del presente, invocava la costituzione di biblioteche pubbliche, le sole che potessero conservare a lungo i libri. La Bibliotheca segnalava circa 12.000 opere che divennero 15.000 con l’Appendix, fatta seguire nel 1555. Gessner indicò anche le fonti di cui si servì: biblioteche di Roma, Firenze, Bologna e Venezia, nonché i cataloghi editoriali, i repertori speciali, citazioni ed elenchi. Oltre all’autore ed al titolo dell’opera fornì note tipografiche, indicazioni del formato, numero delle pagine e prezzo, ed anche commenti e giudizi critici. Fu Gessner a mettere a punto la scheda bibliografica tuttora in uso nei cataloghi delle biblioteche.