(Geroglifici – Occulta – Illustrati 500) VALERIANO. Hieroglyphica sive de sacris Aegyptiorum, aliarumque gentium literis Commentarii […] A Caelio Augustino Curione duobus libris aucti, & multis imaginibus illustrati. Basileae, Per Thomam Guarinum, 1567.
In folio (328 x 219 mm). [x] 441 [25] carte. Marca tipografica al frontespizio e la verso dell’ultima carta, grande ritratto xilografico dell’autore entro ricca cornice figurata al verso del frontespizio, iniziali xilografiche. Numerose vignette xilografiche nel testo. Pergamena flessibile coeva con titolo anticamente manoscritto al dorso. Gallerie di tarlo al margine di alcuni fascicoli (a-b, f3-i1, C-F) pallida macchia alla carta p4v, macchia d’unto al margine superiore dei fascicoli finali, e altre minime tracce del tempo, ma nel complesso buona copia genuina.
Seconda edizione (dopo la prima del 1556) accresciuta di 20 nuove vignette e del supplemento di Curione in due libri, di questa opera di fondamentale importanza nell’iconografia tardo-rinascimentale. L’Hieroglyphica di Valeriano è una vasta raccolta di tutta la conoscenza geroglifica del suo tempo, basata sul trattato di Orapollo, sugli obelischi visti a Roma, sulla Cabala, e sulla Bibbia. Ebbe un tale successo che se ne pubblicarono ben undici edizioni nei primi settanta anni. L’opera fu anche fonte di immagini emblematiche per gli artisti, e le sue antiche iscrizioni materiale di studio per gli storici umanisti. Il monumentale testo è suddiviso in 60 libri, ognuno dei quali descrive e analizza un animale, una pianta, un simbolo, un personaggio mitologico, un oggetto, ecc., o anche una parte del corpo (inclusi i genitali maschili e femminili, entrambi illustrati a p. 246).