Bernardo Strozzi
(Genova 1581 – Venezia 1644)
NATURA MORTA CON FIORI, MELE, PERE E ARANCE SU UN TAVOLO
Olio su tela, cm 38x50,5
Provenienza
Volterra, collezione Inghirami
Attribuito a Bernardo Strozzi da Mina Gregori in una comunicazione privata alla proprietà, questo inedito dipinto costituisce un’importante aggiunta al catalogo del maestro genovese tra terzo e quarto decennio del Seicento collocandosi, verosimilmente, verso il termine cronologico più alto. Tra i possibili confronti, infatti, la composizione di fiori e frutta caratterizzata dalle boules-de-neige disposte in un vaso centrale, oggi nel Museo della Natura Morta di Poggio a Caiano databile, secondo Camillo Manzitti, tra il 1620 e il 1625 (Bernardo Strozzi, Torino 2013, p. 242, n. 386).
Come nel nostro dipinto, la natura morta spicca sul fondo scuro più spesso abbandonato dal pittore a favore di quello, unito ma di colorazione tra il grigio e il verde che, secondo alcuni studiosi, richiamerebbe quello della Canestra di frutta caravaggesca all’Ambrosiana. Nella tela fiorentina compare poi a destra la stessa coppa in ceramica con fiori a stelo corto che nel quadro qui offerto vediamo sul lato opposto; la ritroviamo peraltro con la stessa funzione a destra nella tela un tempo presso Wildenstein e ora in collezione privata a New York, esposta a Monaco e a Firenze nel 2003 (Natura morta italiana tra Cinquecento e Settecento, a cura di Mina Gregori, riprodotta in catalogo a pagina 312). Insieme al dipinto pendant, la natura morta ex Wildenstein è stata al centro di una serie di ipotesi alternativamente a favore di Bernardo Strozzi o di Simone del Tintore, che proprio la mostra fiorentina sembra aver risolto per il pittore genovese. A quest’ultimo è poi attribuita un’altra composizione di frutta e ortaggi su fondo scuro dove spicca in primo piano un arancio in parte sbucciato confrontabile a quello, bellissimo, in primo piano nel nostro dipinto (fig. 1; cfr. G. e U. Bocchi, Naturalia. Nature morte in collezioni pubbliche e private, Torino 1992, p. 68, riprodotto a colori). Lo stesso motivo, peraltro assai raro, compare anche nella composizione con fiori in vasi di ceramica e piatto con frutta della Fondazione Terruzzi, dalla galleria Pardo (Naturalia, cit., 1992, p. 65, fig. 24; Fascino del Bello. Opere d’arte dalla Collezione Terruzzi. Catalogo a cura di Annalisa Scarpa e Michelangelo Lupo, Milano 2007, p. 195, III.6).
Allo Strozzi veneziano della nota Allegoria della primavera e dell’Estate a Dublino rimanda poi la materia pittorica liquida e spumeggiante dei fiori raccolti qui in un vaso di rame, come del resto l’intonazione fredda dei frutti in primo piano.
DIDASCALIA FOTO DI CONFRONTO
fig. 1 Bernardo Strozzi, Natura morta con frutta e ortaggi, collezione privata
Riproduzione fotografica, Fondazione Federico Zeri, scheda 88382