Domenico Gargiulo, detto Micco Spadaro
(Napoli c. 1609 – 1675)
MARTIRIO DI SAN BARTOLOMEO
MARTIRIO DI SANT’ANDREA
coppia di dipinti a olio su tela, cm 68x104
(2)
firmati con monogramma DG in basso a destra
Sconosciuti agli studi storico-artistici come peraltro al mercato, gli inediti dipinti qui presentati costituiscono un’aggiunta interessante al pur nutrito catalogo di Micco Spadaro, analizzato da Giancarlo Sestieri e Brigitte Daprà (1994) nella monografia dedicata al pittore napoletano, cui fece seguito la mostra organizzata alla Certosa di San Martino, che conserva peraltro gli straordinari affreschi dell’artista e molte delle sue tele più emblematiche dedicate ai drammatici eventi patiti dalla città, tra l’eruzione del Vesuvio e la peste del 1656.
I nostri dipinti si accostano ad altri di analogo soggetto e simile formato, per lo più eseguiti nei primi anni Quaranta, che ne condividono l’impaginazione e varie soluzioni compositive. Mentre però il San Bartolomeo, di cui non conosciamo altre versioni, non presenta confronti specifici con altre tele di Micco Spadaro, numerose sono le relazioni tra il Sant’Andrea e opere da tempo acquisite al suo catalogo. Il dipinto è infatti una variante della tela di uguale soggetto, siglata, già a Londra presso Colnaghi in pendant con una diversa scena di martirio, forse di San Gennaro (G. Sestieri – B. Daprà, Domenico Gargiulo detto Micco Spadaro paesaggista e “cronista” napoletano, Milano 1994, pp. 180-181, nn. 79-70). La parte destra della composizione citata è infatti ripetuta nei suoi elementi essenziali nel nostro dipinto, che in primo piano a sinistra riprende invece il soldato romano su un cavallo bianco già visto in un altro Martirio di San Gennaro (Sestieri – Daprà, 1994, p. 169, n. 62).
Numerosi sono comunque i motivi inediti, a conferma della prodigiosa inventiva dell’artista napoletano.