Girolamo Siciolante, detto Siciolante da Sermoneta
(Sermoneta 1521 – Roma 1575)
SACRA FAMIGLIA CON SAN GIOVANNINO
Olio su tavola, cm 99x76
Referenze fotografiche
Fototeca Zeri, busta 0039; fasc. 3, scheda 16241
Provenienza
Monaco - Roma, collezione Messinger; Roma, collezione Fassini
Bibliografia
P. D’Achiardi, La collection Messinger, Rome 1910. Supplément, p. 287, n. 132, tav. LXV; H. Voss, Die Malerei der Spätenrenaissance in Rom und Florenz, Berlino 1920, I, p. 108; Collezione d’arte del Barone Alberto Fassini I. Pitture dal 300 all’800 illustrate da Adolfo Venturi Senatore del Regno. Milano – Roma s.d. (1930) tav. XXII, con scheda a fronte, s.p.; A. Venturi, Storia dell’arte italiana, IX, 5, Firenze 1932, pp. 567, 591; J. Hunter, Girolamo Siciolante pittore da Sermoneta (1521 – 1575), Roma 1996, p. 229, B1; fig. 97.
Riemersa dalla raccolta privata che la custodiva da quasi cent’anni, e a oltre un secolo dalla leggendaria vendita Messinger in cui è documentata per la prima volta, questa importante tavola si conferma con ogni evidenza come opera di Girolamo Siciolante e, verosimilmente, tra le opere tarde del pittore di Sermoneta.
Oltre a consolidarne il supporto, un opportuno restauro ha infatti restituito leggibilità alla superficie pittorica ed esaltato la gamma cromatica, dissipando le perplessità sollevate da John Hunter, che conosceva l’opera solo attraverso riproduzioni del primo Novecento, presumibilmente quelle pubblicate da Voss e Venturi, ignorandone tecnica e dimensioni. A proposito di queste ultime, occorre specificare che quelle riportate nel catalogo Fassini risultano inferiori di quasi tre centimetri rispetto a quelle attuali: non comprendono infatti un listello aggiunto al margine destro, assente peraltro anche nella illustrazione del dipinto.
Accostato da Adolfo Venturi all’elemento centrale del cosiddetto Trittico de Cordoba a Roma nella collezione dei principi Colonna, dove il gruppo della Madonna col Bambino e il piccolo Battista (fig. 1) è affiancato, nei laterali, dai Santi Andrea e Caterina, il dipinto ripete in effetti, pur variandoli nella composizione, modelli già incontrati nelle opere del Siciolante, costantemente fedele al classicismo di matrice raffaellesca, reso più affabile e intimo dai modelli di Parmigianino. A quest’ultimo rimandano infatti anche le pieghe replicate e gli elaborati ornamenti della Vergine, che in qualche modo ne alleggeriscono l’impostazione austera e monumentale, tipica dell’artista.
Una datazione intorno al 1565, documentata per il trittico di casa Colonna, sembra essere la più indicata anche per questo dipinto eseguito da Girolamo Siciolante per la devozione privata.
DIDASCALIA IMMAGINE DI CONFRONTO
fig. 1 Girolamo Siciolante, Madonna col Bambino, Roma, Galleria Colonna
Riproduzione fotografica, Fondazione Federico Zeri, scheda 16227