Pittore fiorentino, primo quarto del sec. XV
CRISTO CROCIFISSO
tempera su tavola sagomata, cm 64x39
La croce sagomata qui offerta rientra all’interno della tradizione delle croci dipinte che oltre al pregio artistico avevano un’importante funzione religiosa-liturgica.
Alle grandi croci che campeggiavano nelle navate principali delle basiliche, sospese in asse con l’altar maggiore, si accostano esemplari coevi di minori dimensioni la cui funzione spaziava dalla devozione privata all’impiego nelle processioni; per questo motivo erano solitamente dipinte da entrambi i lati.
L’uso di crocifissi sagomati si protrae fino al secolo XV mettendo in evidenza la centralità del mistero della croce e l’esperienza spirituale ad essa connessa relativa alla meditazione sulla passione di Gesù.
Al primo quarto del Quattrocento possiamo far risalire il nostro esemplare collocandolo in ambito fiorentino. Le dimensioni contenute lo identificano come un oggetto destinato al culto privato.
Dal punto di vista stilistico la nostra croce sagomata mostra notevoli affinità con quella del Maestro del Codice Squarcialupi conservata presso l'Harvard Univerisity Art Museum, Fogg Art Museum, Cambridge (Ma).
Questa croce, precedentemente attribuita a Lorenzo Monaco (Fototeca Zeri, scheda n. 11245, busta 0129, fasc. 3), è una tempera su tavola con dimensioni simili alla nostra: cm 63,3x41,7.
Le analogie ritornano anche nella punzonatura dell’aureola, nel modo in cui è trattata la muscolatura del corpo tesa in uno spasimo di dolore, nel panneggio del perizoma con la decorazione a puntini dei bordi e nella resa allungata delle mani e dei piedi da cui sgorgano contorti rivoli di sangue; infine la testa reclinata sulla spalla e gli occhi chiusi nella sofferenza riportano all’iconografia tipica del “Christus patiens”.