Telemaco Signorini
(Firenze 1835 - 1901)
CHIACCHIERE DI CAMPAGNA - BAVARDAGE
olio su tavola, cm 15x21,5
firmato in basso a sinistra
retro: timbro della Collezione Sambalino, cartiglio della 86' Esposizione della Società delle Belle Arti di Firenze
Provenienza
Collezione Sambalino, Firenze
Collezione Edoardo Bruno, Firenze
Collezione Scroffa-Borgia, Siena
Collezione privata, Montecatini Terme
Collezione privata
Esposizioni
86' Esposizione della Società delle Belle Arti, Firenze, maggio-giugno 1933
Dal Caffè Michelangelo al Caffè Nouvelle Athènes, Montecatini Terme, 1986
Telemaco Signorini, 1835-1901, Montecatini Terme, 1987
I Macchiaioli. Sentimento del vero, Torino, 2007
Naturalismo nella pittura italiana tra '800 e '900, Modena, 2008
Bibliografia
Dal Caffè Michelangelo al Caffè Nouvelle Athènes, catalogo della mostra (Montecatini Terme) a cura di P. Dini, F. Dini, Torino 1986, p. 223, tav. 150
Telemaco Signorini, 1835-1901, catalogo della mostra (Montecatini Terme) a cura di P. Dini, Firenze 1987, p. 158 n. 42, tav. 22
La donna nell'arte nella pittura italiana dell'800, Montecatini Terme 2001, tav. 26
I Macchiaioli. Sentimento del vero, catalogo della mostra (Torino, 15 febbraio - 10 giugno 2007) a cura di F. Dini, Torino 2007, p. 251
Naturalismo nella pittura italiana tra '800 e '900, catalogo della mostra (Modena, 12 settembre - 12 ottobre 2008) a cura di E. Corradini, Milano 2008, p. 105
"Il quadro, presentato alla mostra fiorentina del 1926 presso l'Accademia di Belle Arti di Firenze con il titolo dato dall'autore Chiacchiere di campagna (n. 93; nell'occasione era effettivamente presente un Bavardage, ossia appunto chiacchiericcio, ma di dimensioni diverse), datato in quella sede al 1878; esso è stato in seguito riproposto nel 1986 da Piero Dini come più tardo. Lo stile disinvolto, corsivo, condotto agilmente in punta di pennello con effetti di sottigliezza grafica, sembra infatti appartenere piuttosto alla produzione dell'artista negli anni ottanta-novanta, ed è esemplare del gusto schiettamente illustrativo che caratterizzava la pittura di Signorini in quello scorcio di secolo, con esiti di gustosa vivacità pittorica. In crocchio al sole, dentro e fuori la zona d'ombra del primo piano, alcune donne conversano sul ciglio di una stradina di campagna che subito dopo di loro sprofonda in una valle luminosa, sotto il cielo invaso di candidi cirri, mentre all'orizzonte s'intravede una fascia di più intenso turchino: una catena di monti o, forse, il mare. Non è chiaro in quale delle numerose località della campagna o della costa toscana e ligure frequentate da Signorini ci troviamo, anche se la solarità spiegata che accende i colori rendendo vibrante la materia pittorica e una certa insistenza dell'artista nel caratterizzare la figuretta della bambina al centro del gruppo fanno pensare istintivamente alle tante piazzette e ai vicoli di Riomaggiore dove, ancora nello spirito di stampo positivistico di 'reporter etnografico', secondo la calzante definizione di Ettore Spalletti (Telemaco Signorini, Soncino 1994, p. 114, n. 36), il pittore ama ritrarre un universo umano di non particolare avvenenza, ma di spiccata individualità, tutto preso dalle sue occupazioni quotidiane e dai suoi ozi, sempre immerso tuttavia nella struggente bellezza della natura che lo circonda".
I Macchiaioli. Sentimento del vero, catalogo della mostra (Torino, 15 febbraio - 10 giugno 2007) a cura di F. Dini, Torino 2007, p. 251