SCULTURA, ITALIA ADRIATICA, SECOLI XIII-XIV
in pietra raffigurante la manticora, cm 47x87x35
Nei bestiari medievali la manticora è raffigurata come una sorta di leone con la coda di scorpione e un grottesco volto umano. Già nel III secolo d. C. lo scrittore e filosofo Eliano attesta nel suo De Natura animalium l’esistenza in Asia di un animale che chiama Marticoras o Manticoras, ovvero “colui che divora gli uomini”. Alla fine del XIII secolo Brunetto Latini descrive lo spaventoso animale come “una bestia di quel paese [India], che ha faccia d’uomo e colore del sangue, ed occhi gialli, corpo di leone coda di scorpione, e corre così forte che nessuna bestia gli può sfuggire. Mangia soprattutto carni e ama la carne d’uomo” (Li Livres dou trésor, lib. 1, CXCV).
Parallelamente alla diffusione, a partire dal XII secolo, delle raccolte di descrizioni di animali favolosi e leggendari rivestiti di significati religiosi e morali, i bestiari appunto, anche i portali e le facciate delle chiese si popolarono di tali creature.
Appollaiata su una mensola sporgente all’esterno di un edificio religioso, quasi in atto di spiccare un balzo, doveva trovarsi la manticora qui presentata, posta nel mondo medievale in antitesi al leone cristico che resuscita i suoi piccoli, essendo al contrario una terribile devastatrice.
La tipologia della scultura può trovare collocazione nell’area adriatica tra il XIII e il XIV secolo, assai aperta alla cultura e all’immaginario orientale.