Florence, 
tue 18 December 2018
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COLLEZIONE DI COROPLASTICA ETRUSCO-LAZIALE

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COLLEZIONE DI COROPLASTICA ETRUSCO-LAZIALE

Etruria, VI-II secolo a.C.

 

Piccola collezione composta da 21 oggetti, che costituiscono un campione particolarmente significativo della produzione coroplastica etrusco-laziale. All’ambito architettonico appartengono elementi destinati alla decorazione di strutture templari oppure di altri edifici di prestigio.

Un frammento di sima rampante - con decorazione policroma in bianco, rosso e blu - da un motivo meandriforme e a stella; presenta stringenti confronti con prodotti ceretani della fine del VI secolo a.C., dal complesso ricostruito sulla Vigna Marini Vitalini (P.S. Lulof, Le Amazzoni e i guerrieri di Vigna Marini-Vitalini: la ricostruzione di un frontone ‘straordinario’, in Mediterranea V, 2009, pp. 197-214). Più recente, ascrivibile al V, è una lastra architettonica con una catena di palmette e fiori di loto.

Le antefisse con testa femminile costituiscono un nucleo di significativa qualità; all’ambiente ceretano rimanda una testa prima di nimbo; di elevata qualità è una testa, il cui stile ionizzante trova affinità con i noti esemplari della coroplastica veiente (Tempio di Portonaccio). Probabilmente di produzione orvietana è l’antefissa a protome femminile con nimbo a girali coricate, databile già al IV secolo a.C. (S. Stopponi, Da Orvieto a Perugia; alcuni itinerari culturali, in Annali Faina 9, 2002, fig. 8-9).

Le antefisse a figura intera sono costituiti da quattro frammenti che riconducono tutti ad una Potnia Theron (signora degli animali), forse una Gorgone, che stringe leoni e in un caso un Pegaso: questo soggetto ha goduto di particolare fortuna fin dall’arcaismo.

Il nucleo di materiale votivo presenta un piccolo gruppo di figure femminili con altro copricapo (polos) di età arcaica (probabilmente provenienti da stipi), una figura di recumbente su kline, tradizionalmente connesso al culto di Dioniso in accezione ctonia. L’unico ex voto anatomico della raccolta è un piede, ringraziamento per una guarigione. Di particolare interesse è un busto femminile con una elaborata acconciatura posta su più registri, ed impreziosita da gioielli, grandi orecchini a grappolo e due collane di cui una con bulle. Questo tipo di testa trova evidenti confronti con le terrecotte votive ceretane (H. Nagy, Votive Terracottas from the “Vignaccia,” Cerveteri, in the Lowie Museum of Anthropology, Roma 1988). Un recente rinvenimento in contesto di teste analoghe è nell’importante tomba delle “Teste votive” (Gli Etruschi e il Mediterraneo. La città di Cerveteri, Roma 2014, pp. 300-302).

 

Provenienza

Collezione privata, Pistoia

 

Collezione dichiarata di eccezionale interesse archeologico (D.D.R Toscana, 17 febbraio 2012)