Onorio Marinari
(Firenze, 1627 - 1715)
SALOMÉ CON LA TESTA DEL BATTISTA
olio su tela, cm 131x99
SALOME' WITH THE HEAD OF SAINT JOHN THE BAPTISTE
oil on canvas, cm 131x99
Interessante inedito di Onorio Marinari, il dipinto qui offerto propone un’ulteriore variante di un tema altre volte affrontato dal pittore fiorentino.
Celebre la raffinata versione a mezza figura che nel museo di Budapest si accompagna a una Giuditta, tema affine anch’esso più volte proposto dal Marinari in diverse soluzioni compositive.
Il nostro dipinto trova però immediato confronto con le due redazioni, tra loro variate in numerosi dettagli ma fondamentalmente consonanti nella presentazione della scena, conservate nella Strossmayerova Galerije di Zagabria e in collezione privata (già in vendita a Copenhagen nel 1965) pubblicate da Silvia Benassai (Onorio Marinari pittore nella Firenze degli ultimi Medici, Firenze 2011, nn. 61 e 62, rispettivamente; il primo dipinto pubblicato anche da Bellesi come in collezione privata).
Come nella tela qui offerta, Salomè è raffigurata a tre quarti di figura nell’atto di presentare su un piatto velato di lini candidi la testa recisa del Battista, mentre volge la persona e lo sguardo in direzione opposta. Tra loro consonanti, i dipinti citati differiscono da questa nuova versione appunto per la collocazione della testa in primo piano a destra, oltre che per una serie di motivi secondari riguardanti le vesti e i gioielli della protagonista, i tratti del Battista, nimbato solo nella versione di Zagabria, e i motivi del merletto che orla il panno bianco.
Fedele al canone fiorentino inaugurato della celebre Giuditta di Cristofano Allori, Marinari veste la sua protagonista degli abiti più belli e dei gioielli più raffinati, compiacendosi del contrasto tra il manto rosso e dorato e il blu intenso dell’abito, ma ancor più di quello tra bellezza e crudeltà impersonati da Salomè.
Una datazione tra ottavo e nono decennio del Seicento, proposta per le due redazioni qui citate, può senza dubbio convenire anche al nostro dipinto, la cui attribuzione a Marinari è stata confermata da Silvia Benassai, che vivamente ringraziamo, a seguito di visione diretta.