(Illustrati 600) CALLOT, Jacques. Raccolta di 6 serie per un totale di 127 tavole. [1618]-1635.
In 12mo oblungo (87 x 130 mm). [ii] carte con 3 ex libris (Pietro Ginori Conti, Horace Walpole ed altro antico ex libris armoriale), seguite da:
1) Les excercices militaires. 1635. [13] acqueforti, incluso il frontespizio. 3 sono montate su carte inserite. Lieure 1320/1332. Frontespizio nel II stato di 2, tavole nel I stato di 2 (prima della numerazione).
2) Le fantasies. 1635. [8] su 14 acqueforti, incluso il frontespizio. Lieure 1372, 1384, 1380, 1379, 1381, 1382, 1377, e 1373. Tutte le tavole nel I stato prima della numerazione.
3) La vie de l’enfant prodigue. 1635. [11] acqueforti, incluso il frontespizio. Lieure 1404-1414, frontespizio nel II stato di 2, tavole nel II stato di 3 (dopo il testo e prima della numerazione).
4) Capricci di varie figure di Iacopo Callot all’Ill.mo & Ecc.mo s. Principe don Lorenzo Medici. [1622]. [50] acqueforti (una rilegata in fine ai Balli di Sfessania), incluso il frontespizio e la dedica. Lieure 428-477 (serie incisa a Nancy), frontespizio e tavole nel I stato di 2 (prima della numerazione).
5) Balli di Sfessania di Jacomo Callot. [1621]. [24] acqueforti, incluso il frontespizio. Lieure 379-402, frontespizio nel I stato di 3, tavole nel I stato di 2 (prima della numerazione).
6) Varie figure di gobbi di Iacopo Callot fatto in Firenza l’anno 1616. [1618-1622]. [21] acqueforti, incluso il frontespizio. Lieure 279, 407-426, frontespizio nel I stato di 2, rarissima tavola Lieure 407 R.R. (“Très rare”) in stato unico, altre tavole nel I stato di 2 (prima della numerazione).
Filigrana: si nota in alcuni angoli esterni frammento di filigrana (corona e/o frammento di lettera “C”), che corrisponde alla filigrana Lieure n. 29 (doppia “C” su croce di Lorena sormontata da corona).
Il volume termina con due carte bianche, su una delle quali vi è un ulteriore piccolo ex libris calcografico, datato 1647. Legatura di poco posteriore in pieno marocchino rosso scuro riccamente e finemente decorato in oro “à la fanfare”; losanga centrale riquadrata da cornici concentriche con fregi accantonati, dorso liscio con ulteriori decorazioni, unghiature, tagli e dentelles dorati, carte marmorizzate, frammenti di fermagli. Etichetta della libreria Rappaport di Roma applicata al contropiatto anteriore assieme a lista manoscritta (in inglese) del contenuto del volume. Trascurabili tracce del tempo, nel complesso copia molto buona.
STRAORDINARIO INSIEME di 6 serie di incisioni, ottime impressioni nello stato prima della numerazione, su marginosa ed uniforme carta vergellata, la serie dei Gobbi completa con la RARISSIMA TAVOLA quasi sempre assente, e con un’eccezionale provenienza. Jacques Callot (1592-1635), influente incisore barocco, iniziò la sua carriera riproducendo le opere dei grandi pittori. “Nel 1608 si recò a Roma; dal 1611 fu poi a Firenze, dove, scegliendo l’acquaforte come mezzo più rispondente alla sua creatività, incise i suoi primi capolavori”, tra cui i Capricci (1617). Nel 1621 tornò a Nancy, con materiale in parte elaborato durante il soggiorno italiano, ove stampò i Balli di Sfessania. “L’arte del C. è tra le più originali espressioni del Seicento francese. Nelle sue composizioni larghe e ariose, la più sbrigliata libertà fantastica si accompagna alla tagliente esattezza del segno e alla sensibilissima modulazione della luce. I temi preferiti (soldati, straccioni, ecc.) sono i motivi di una visione nello stesso tempo elegantissima e pittoresca.” (Treccani) La serie dei Gobbi ispirò serie di figurine in porcellana della famosa manifattura inglese di Derby. Sir Horace Walpole (1717-1797), politico e scrittore inglese, fu tra l’altro autore del famoso The Castle of Otranto (1764), primo romanzo gotico. Pietro Ginori Conti (1865-1939) è stato un imprenditore e politico italiano.
EXTRAORDINARY ENSEMBLE of 6 series of engravings, excellent impressions in the state before the numbering, on wide-margined and uniform laid paper, the series of the Dwarves complete with the RARE PLATE almost always missing (Lieure 407), and with an exceptional provenance: Sir Horace Walpole.