Pier Leone Ghezzi
(Roma, 1674 – 1755)
LA FAMIGLIA FALCONIERI
penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato (recto); matita nera, penna e inchiostro, pennello e inchiostro acquarellato (verso), carta vergellata, mm 200x335
FALCONIERI FAMILY
pen and ink, brush and wash (recto); black chalk, pen and ink, brush and wash (verso), laid paper, mm 200x335
Filigrana
presente ma non identificata
I disegni delineati sul recto e sul verso di questo foglio sono due studi compositivi di mano di Pier Leone Ghezzi da mettere in relazione con le due lunette affrescate da Carlo Maratti nella sala d’ingresso di Villa Falconieri a Frascati, dove sono ritratti alcuni membri di tale famiglia affacciati a una balaustra marmorea (cfr. A. Lo Bianco, Pier Leone Ghezzi pittore, Palermo 1985, p. 116).
Nonostante un approccio sostanzialmente differente nell’ambito dello studio dal vero, essendo quello di Ghezzi quanto mai lontano dalla ricerca della bellezza ideale marattesca ma piuttosto rivolto a un verismo tale da sfiorare la caricatura, numerose sono le testimonianze di ammirazione, sia dipinte che disegnate, rivolte da Ghezzi al più anziano Maratti che lo tenne tra l’altro a battesimo.
Si conoscono infatti altre due prove grafiche, considerate sue autografe, che analogamente propongono variazioni di questi due ritratti di gruppo entro lunetta ideati da Carlo Maratti, l’una conservata a Dusseldorf mentre l’altra al Musée dea Beaux-Arts di Digione (cfr. C. Loisel, Pier Leone Ghezzi disegnatore, in Pier Leone Ghezzi. Settecento alla moda, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Venezia 1999, pp. 61-63).
Ritroviamo negli studi qui presentati la stessa resa assai libera delle figure ma ulteriori varianti, rispetto agli affreschi, nella loro disposizione e nei loro atteggiamenti.
Risale circa agli anni venti, il rapporto di committenza e familiarità stretto da Pier Leone Ghezzi con Alessandro Falconieri, governatore di Roma eletto cardinale nel 1724, che per celebrare proprio questa nomina affidò al pittore la decorazione delle sue dimore di villeggiatura, il castello di Torrimpietra e la villa Falconieri di Frascati.
I nostri disegni si configurano pertanto come preludio a quest’ultima importante impresa portata a termine nel 1727 dopo aver affrescato tutte le pareti del grande salone della villa con scene di conversazione in cui figurano, ritratti al naturale, ancora personaggi di casa Falconieri e altri ospiti, mettendo a punto una tipologia decorativa innovativa, al contempo scenografica e illusiva. Quella “tangibilità fotografica”, come è stata definita la capacità del Ghezzi di rendere quasi presenti le figure dipinte nel ciclo decorativo di Frascati (A. Lo Bianco, La storia in presa diretta. Pittura alla moda, in Pier Leone Ghezzi. Settecento alla moda, catalogo della mostra a cura di A. Lo Bianco, Venezia 1999, pp. 21-24), unita alla sua visione mondana e disincantata per il presente, è infatti qui già in nuce.